Si è svolta ieri la riunione con l’Amministrazione per le osservazioni sui due DPCM, uno che si riferisce ai colleghi delle Commissioni Mediche di Verifica per il passaggio all’INPS e l’altro per gli uffici del CIPE che transitano alla Presidenza del Consiglio, si è inoltre discusso di riqualificazione e di idonei in graduatoria per le posizioni economiche C2 e B3.
Nonostante le indicazioni dell’Autorità Politica di massimo coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori per la definizione dei DPCM l’Amministrazione si è presentata al tavolo con la presunzione di discutere solo i criteri di individuazione del personale che per effetto del passaggio delle competenze in materia di invalidità civile dovrebbe passare all’INPS. Il DPCM per il passaggio del CIPE alla Presidenza del Consiglio è stato consegnato alle organizzazioni sindacali già firmato. Insomma l’Amministrazione si è trincerata dietro la presenza di norme, a suo avviso non interpretabili, e ha chiuso ogni possibilità di confronto nel merito. Abbiamo in ogni modo segnalato le gravi carenze contenute nei due DPCM, soprattutto in merito al trattamento economico tabellare e indennità d’istituto (per noi d’Amministrazione) e al trattamento pensionistico. Non è possibile accettare la posizione dell’Amministrazione che ha supinamente acconsentito a stabilire in massimo 300 le unità da trasferire a livello nazionale. L’Amministrazione ha ritenuto corretto il principio dell’INPS che per svolgere le competenze trasferite gli sono sufficienti i numeri dall’Ente stesso individuati, senza fare riferimento in questo caso alla norma di legge che trasferisce competenze e personale senza limiti di numeri. Va inoltre segnalato che abbiamo chiesto un incontro anche con la presenza dei rappresentanti dell’INPS, ma l’Amministrazione ha candidamente affermato che l’INPS non è disposta a tale incontro.
La prossima settimana è programmato un incontro con le segreterie nazionali di Federazione per concludere il confronto sulle risorse del comma 165, art. 3 legge 350/2003, in quella stessa sede sarà nostra cura verificare con l’Autorità Politica la reale disponibilità ad ascoltare le riserve già espresse in merito ai due DPCM.
Si è inoltre affrontato il problema degli idonei in graduatoria per le posizioni economiche B3 e C2. L’Amministrazione ha consegnato delle tabelle, con degli errori di semplice somma aritmetica, dalle quali emerge un numero di assorbibili molto esiguo. La delegazione di parte pubblica ha commentato i dati come poco significativi e quindi non meritevoli di intese che lascerebbero scontento un numero elevato di idonei. Siamo tutti coscienti che per effetto dell’utilizzo di solo il 50% delle disponibilità nelle posizioni economiche di riferimento non si produrrebbero assorbimenti considerevoli, ma ci sembra che per equità con quanto è stato fatto per gli idonei C3 un accordo che utilizzi le disponibilità vada comunque fatto. Molte organizzazioni sindacali si sono dichiarate disponibili alla sottoscrizione di un accordo a parziale assorbimento delle graduatorie, prossime per altro alla scadenza, mentre l’Amministrazione si è presa una ulteriore fase di riflessione e propenderebbe per l’adozione di due pesi e due misure.
Il quadro emerso dalla riunione di ieri, dopo gli impegni assunti dall’Autorità Politica, se mantenuto farebbe riprecipitare le relazioni sindacali al Ministero Economia e Finanze in una buia stagione di arroganza, di inefficienza e di non disponibilità a trovare soluzioni concordate.
Rinnoviamo l’invito all’Autorità politica per il rispetto degli impegni assunti affinché il tavolo negoziale con l’Amministrazione abbia una coerenza con le dichiarazioni di apertura espresse più volte dal sottosegretario Paolo Cento e dal Capo di Gabinetto Paolo De Ioanna. Roma 19 gennaio 2007
p. Coordinamento Nazionale FP CGIL
Ministero Economia e Finanze
Antonio Bufalino