Medici – No all’ulteriore blocco dei contratti. difendiamo la sanita’ pubblica. Comunicato Intersindacale

03 Maggio 2013

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No all'ulteriore blocco dei contratti. difendiamo la sanita' pubblica. Comunicato Intersindacale

  ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – CISLMEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPLMEDICI – SDS SNABI – AUPI – FP CGIL SPTA –
SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – UGLMEDICI – FEDERSPECIALIZZANDI

3 maggio 2013

Mentre si rinnovano i contratti deidipendenti privati, comprese le municipalizzate e le farmacie comunali,alimentati da fondi statali, e dopo il varo di incentivi fiscali allaproduttività, con la sola esclusione dei dipendenti dei servizi pubblici, ilnuovo Governo trova in eredità una proposta di proroga a tutto il 2014 delblocco dei contratti nazionali, della contrattazione decentrata e delleretribuzioni individuali dei dipendenti della pubblica amministrazione,compresi i medici, i veterinari, i dirigenti sanitari, tecnici, professionalied amministrativi del SSN.

I dipendenti del Ssn hanno ilcontratto di lavoro bloccato dal 2009 e al risanamento del Paese stanno pagandoun prezzo elevato in termini di riduzione della occupazione, peggioramentodelle condizioni di lavoro, perdita del potere di acquisto delle retribuzioni.Nel momento in cui le altre misure di austerità vengono attenuate o rimosse,l’accanimento selettivo costituirebbe conferma di una ostilità ideologica, checredevamo finita, e della volontà di fare cassetta a spese di chi è impegnato atutelare beni come sanità, istruzione e sicurezza, contribuendo anche inmaniera significativa alla determinazione del PIL.

Il taglio degli organici e dellerisorse sta determinando nella Sanità un grave peggioramento delle condizionidi lavoro e della quantità e qualità dei servizi erogati ai cittadini, unacrescita ed un abuso di contratti atipici spesso incompatibili con le stessenorme di legge, un grave declino del servizio sanitario pubblico fino ametterne a rischio la sopravvivenza. Per di più, il ventilato blocco delturnover, già in vigore nelle Regioni sottoposte a piano di rientro, rallentatodalla riforma delle pensioni, preclude il ricambio generazionale condannando igiovani al precariato di lungo corso ed i meno giovani a condizioni di lavoroal limite degli standard di sicurezza.

Nuove inique misure creerebbero unarottura profonda tra il Governo ed i professionisti del SSN, divenuti ormai vittimepredestinate da colpire, rappresentando una negativa anticipazione delle sueintenzioni sul futuro della sanità pubblica in Italia.

Un nuovo welfare non può nascere dallapenalizzazione di chi è chiamato a tutelare beni che la  Costituzione definisce fondamentali. Lareazione delle categorie interessate non potrà che essere all’altezzadell’attacco.

Le organizzazioni sindacali dei medici,veterinari, dirigenti sanitari, tecnici, professionali ed amministrativi delSSN ed i medici in formazione diffidano il nuovo Governo dall’assumereulteriori iniziative penalizzanti e chiedono l’intervento del Ministro dellaSalute a difesa del SSN e dei suoi professionisti.

La sanità al tempo della crisi è  diventata una emergenza sociale ed il sistemapubblico delle cure costituisce una risorsa su cui investire e non una spesa datagliare.

 

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