Roma, 26 aprile – “In un Sistema sanitario nazionale in crisi a causa di tagli forsennati, gli ulteriori due miliardi di ticket, introdotti dall’ultima manovra di Berlusconi e previsti per l’anno prossimo, sarebbero la mazzata finale: anche questa è ormai con tutta evidenza un’emergenza sociale”. E’ quanto affermano in una nota il segretairo confederale della Cgil, Vera Lamonica, e il responsabile Politiche della salute del sindacato, Stefano Cecconi.
Secondo i due dirigenti sindacali “l’allarme lanciato dall’inchiesta di Repubblica, dove si denuncia l’esistenza degli ‘esodati della sanità’, ovvero quei due milioni di italiani in fuga dalle cure perché non hanno i soldi per il ticket, è più che fondato. Anzi – proseguono – il Censis segnala un fenomeno di proporzioni più vaste: in nove milioni hanno rinunciato alle cure nel 2012 per motivi economici. E cresce, per chi può farcela, il ricorso alla sanità privata, che diventa spesso più conveniente di quella pubblica gravata dai ticket”.
La Cgil, ricordano Lamonica e Cecconi, ha denunciato ripetutamente: “Il nostro Servizio sanitario nazionale è in crisi a causa di tagli forsennati al finanziamento, che mettono in discussione la garanzia dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria per i cittadini, le condizioni di lavoro degli operatori e ormai persino l’occupazione. Tagli lineari che ostacolano una revisione appropriata della spesa che pure sarebbe necessaria, come abbiamo sempre sollecitato. Gli ulteriori due miliardi di ticket, introdotti dall’ultima manovra di Berlusconi e previsti per l’anno prossimo, sarebbero la mazzata finale, l’ennesima spinta – concludono – verso una sanità privata che nega alla radice l’idea della salute e delle cure come diritti universali di cittadinanza. Anche questa è ormai con tutta evidenza un’emergenza sociale”.