Polizia Penitenziaria FP Cgil Sicilia – Lettera al quotidiano la Sicilia

18 Luglio 2011

Polizia Penitenziaria FP Cgil Sicilia – Lettera al quotidiano la Sicilia

Lettera inviata al quotidiano la Sicilia dal Coordinatore regionale FP CGIL Polizia penitenziaria Regione Sicilia

Ai signori Direttori Organi di stampa
Loro Sedi 

A pagina 30 della cronaca di Caltanissetta del quotidiano La Sicilia odierno, è stata pubblicata una lettera dal titolo “AL CARCERE POCA UMANITA’ PER I PARENTI”, nella quale si fanno affermazioni tratte sicuramente dalla fantasia di film americani o di fiction che mai hanno dato la visione corretta della vera attività che svolge l’Amministrazione Penitenziaria attraverso i propri collaboratori che, per chi non lo sapesse è il personale appartenete al Corpo della Polizia Penitenziaria.
E’ nostra intenzione, con la presente, fare riflettere l’illustre estensore della lettera firmata sulle inesattezze e sulle affermazioni poco corrette ma, sopratutto offensive per il personale di Polizia Penitenziaria che espleta tale attività in ossequio alle vigenti normative e nel rispetto del diritto penitenziario.
Quante volte l’illustre Signora o Signore ha varcato la soglia di accesso o di uscita di un Aeroporto sia in Italia che all’Estero? Quante volte in quella occasione e pubblicamente è stato perquisito oltre che controllato sia nella persona anche nelle cose proprie? Quante volte i cani antidroga hanno annusato l’adulto e il bambino che transitava per l’entrata o l’uscita dai GATE dell’aeroporto? Quante volte ha fatto le identiche rimostranze al personale della frontiera aeroportuale per il controllo effettuato o perché i cani lo hanno fiutato? Ha provato o no, umiliazione in quei casi “civili”?
Gentile Signora o Signore secondo Lei, lanciare tali accuse che screditano la professionalità con cui il Personale di Polizia Penitenziaria opera e l’Umanità che ci ha sempre contraddistinto non solo nella gestione dell’uomo detenuto, ma, soprattutto di coloro i quali per svariati motivi si recano a visitare gli stessi, cambia il codice penitenziario e i regolamenti di esecuzione, oltre che le normative vigenti sui controlli ai familiari prima dell’ingresso ai colloqui?
Quante volte ha appreso attraverso gli organi di stampa che presso gli Istituti penitenziari sono stati introdotti, proprio attraverso i colloqui con i familiari, armi, coltelli o droga? Chi deve effettuare i controlli affinché ciò non accada se non quel personale di Polizia Penitenziaria che è preposto a tale servizio?
Se fosse stato denunziato un episodio specifico, per il quale qualcuno avrebbe tenuto un comportamento scorretto nei confronti di familiari o detenuti, non ci saremmo risentiti, ma ci saremmo messi a disposizioni delle Autorità Preposte al fine di appurare la verità e, nel caso di riscontro avremmo assieme alla società civile condannato tale gesto.
Ma affermare che non c’è “CARITA’ CRISTIANA E L’AMORE PER CHI SOFFRE” ci fa male è ci porta a rispondere sottolineando che alla base del nostro mestiere c’è proprio il senso dell’Umanità e dell’Umanizzazione della pena, a prescindere dal fatto che la Polizia Penitenziaria e l’Amministrazione Penitenziaria nel suo complesso espletano un mandato costituzionale e si muovono all’interno di leggi e norme ben stabilite senza alcun margine di discrezionalità.
E’bene far sapere alla società civile che, proprio attraverso la Carità Cristiana viene svolta un’importante attività: quella di educare il reo e di restituirlo alla società dopo che lo stesso ha finito di scontare il proprio debito.
Non serve aggiungere altro, ma va evidenziato, che tutto il personale Amministrativo e di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Caltanissetta ha voluto che si ricordasse l’impronta lasciata da Papa Giovanni Paolo II nel 1993 non per mero “gesto doveroso, ma per grande senso di UMANA CRISTIANITA’ che vive vigile nei cuori e nel comportamento di chi quotidianamente vive a stretto contatto con le sofferenze della popolazione detenuta e dei loro familiari.
Con preghiera di voler pubblicare integralmente la presente lettera ringraziamo anticipatamente e porgiamo distinti saluti.

p.la Segreteria Regionale
Il Coordinatore Polizia Penitenziara
R. Di Prima

Caltanissetta, 11 maggio 2007

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