INPS: Senza un progetto condiviso pagheranno i cittadini – comunicato

19 Marzo 2013

SENZA UN PROGETTO CONDIVISO PAGHERANNO I CITTADINI (quel primo pasticciaccio brutto delle sedi sperimentali)

 

COMUNICATO
  
 

Senza un progetto di riorganizzazione condiviso dai lavoratori ovvero da coloro che quotidianamente si confrontano con le esigenze e le richieste dei cittadini il nuovo INPS è destinato a fallire.
I primi approcci alla fase sperimentale non sono dei migliori.
In alcune delle sedi scelte per la sperimentazione ancora non sono stati approntati i locali o, se è stato fatto, non ne è stata data comunicazione alle RSU unificate. Non si sa ancora se le procedure informatiche della gestione pubblica sono trasferibili e immediatamente funzionanti nelle sedi INPS e in alcuni casi non si sa come verrà data risposta all’utenza della gestione pubblica e dello spettacolo e di come “fisicamente” verranno predisposti gli sportelli.
Tutto questo mentre da una parte le nostre sedi sono sotto assedio da pensionati, giustamente  inferociti per via dei CUD e dall’altra, nelle sedi sperimentali, si stanno attribuendo per la gestione pubblica, creando un pastrocchio incredibile, le posizioni organizzative previste dal modello di sede sperimentale.
Il numero delle posizioni organizzative non è scaturito da nessun confronto circa il modello organizzativo,  ne ignoriamo quindi la funzionalità rispetto al servizio da dare.
I criteri di attribuzione restano quelli INPS. Criteri che non abbiamo mai condiviso come FP CGIL e che l’amministrazione stessa si è impegnata a rivedere nella bozza di protocollo d’intesa sull’integrazione e ancora prima nei contratti integrativi degli ultimi anni (intento mai mantenuto).
Gli importi si differenziano: Una posizione organizzativa affidata ad una lavoratrice o lavoratore della gestione pubblica, nonostante assuma ora la responsabilità del provvedimento e del procedimento, viene pagata in maniera diversa rispetto alle p.o. della gestione privata.
 
 Chi perde, senza alcuna condivisione del sistema previsto dalla circolare 31, la posizione organizzativa continua a mantenere l’indennità con tanti saluti a quanto normato dal CCNL .
Se l’Amministrazione vuole veramente  omogeneizzare cominci con il concordare con le OO.SS.  i metodi di omogeneizzazione, non può imporre “l’uguale per tutti” solo quando gli pare o gli fa comodo(vedi orario di lavoro) e  lasciare tutto invariato, anche qui, quando gli pare o gli fa comodo (vedi p.o.)
Si apra subito un confronto sulle sedi sperimentali e sulla riorganizzazione,  non limitandolo ai soli osservatori, che partendo dal progetto complessivo affronti e risolva le ricadute, economiche e non solo, del nuovo modello organizzativo sulle lavoratrici e i lavoratori.
 
 La riorganizzazione deve essere occasione di rilancio dell’ENTE  e di crescita professionale per i lavoratori non il colpo di grazia allo stato sociale del Paese!
 
Roma, 19 marzo 2013       
 
             il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
                            Oreste Ciarrocchi


 
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