Medici – Linee regionali per l’emergenza urgenza, atto confuso e contraddittorio. Il testo

06 Marzo 2013

NEWS

Linee regionali per l'emergenza urgenza, atto confuso e contraddittorio. Il testo

 Comunicato stampa Fp Cgil Medici

Roma, 6 marzo 2013
Le linee di indirizzo per la riorganizzazione del sistema di emergenza urgenza in rapporto alla continuità assistenziale, approvate a febbraio 2013 dalla Conferenza Stato Regioni, rappresentano un atto confuso e contraddittorio che non affronta le tante criticità del sistema.
Il documento non è stato neanche discusso con le OO.SS. rappresentative e non si comprende a quale esigenza risponda.
Invece di affrontare i problemi dell’emergenza sanitaria, interviene impropriamente sulle cure primarie mentre si attende il rinnovo della Convenzione nazionale su questo specifico punto.
Confonde e modifica compiti e funzioni assistenziali della assistenza primaria (AP) e pediatria (PLS) con la fantomatica centralizzazione delle normali chiamate anche diurne e con la indicazione di percorsi diagnostici ed assistenziali agevolati. Così trovare il proprio medico di fiducia sarà una bella impresa. E i percorsi agevolati per chi servono? Chi li decide? In base a cosa? E’ un modo per superare le liste d’attesa?
Per non parlare poi della soluzione prospettata di percorsi interni ai Pronto Soccorso e ai DEA per i codici bianchi e verdi e farli gestire in sostanza ai medici della continuità assistenziale: ma così tutti i cittadini saranno costretti a recarsi sempre al PS, per qualunque motivo. Altro che sviluppo del territorio. Così si cancella il territorio. E si intasano i PS impedendone il loro normale funzionamento.
Naturalmente non si prevede neanche un euro di risorse e le problematiche vere dei servizi, in particolare dell’emergenza – dotazione organica, protocolli operativi, standard organizzativi, carenza posti letto, integrazione fra i sistemi (e non surroga di un sistema su un altro) con il potenziamento del Dipartimento Integrato dell’Emergenza – rimangono dov’erano.
La crisi del sistema sanitario non dipende solo dai tagli. Una buona mano deriva anche dall’improvvisazione con la quale si affrontano problemi essenziali come questi.

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