Roma, 26-11-2012
Al Capo di Gabinetto
dell’On. Ministro
Presidente Filippo Grisolia
Al Capo Dipartimento
Dell’Organizzazione giudiziaria
Presidente Luigi Birritteri
p.c. Ai Presidenti delle Corti di Appello
Abbiamo letto con sconcerto la circolare del 20 ottobre scorso in merito all’organizzazione degli uffici Unep a firma del Capo Dipartimento su sollecitazione di una O.S.
Tale circolare conferma quanto da noi asserito in questi anni sulla confusione ingenerata da un Contratto Integrativo sbagliato che continua a creare problemi di interpretazione e disservizi al sistema. Inoltre, in relazione a quanto asserito nella circolare, vorremmo segnalare quanto segue, poiché la stessa, invece di chiarire la situazione, rischia di creare ulteriore confusione.
La circolare affermerebbe quanto da noi asserito in merito al fatto che il Contratto Integrativo, operando una rigida separazione delle funzioni, rischia di mettere a rischio la funzionalità degli uffici UNEP e di tutti gli altri uffici. Se infatti si applicasse rigidamente quanto contenuto nella stessa la separazione delle due figure, prima facenti parti della stessa figura professionale, avrebbe gravi conseguenze sull’organizzazione degli uffici.
Prima di tutto va segnalato che la norma principale continua ad essere quella del Contratto Nazionale 2006/09 che all’art. 8 comma 2 lettera b) recita “individuazione all’interno delle aree di profili unici con riferimento ai contenuti delle mansioni, senza possibilità di costituzione di uno stesso profilo professionale articolato su due aree diverse”.
Ciò significa senza ombra di dubbio che un’attività se sta su un’area non può stare su un’area diversa e che dunque il Contratto Integrativo ha violato in più punti il Contratto Nazionale. Stabilisce ad esempio, tramite un paradosso, che il funzionario che sta in 3° area compie “tutti gli atti demandati dalle norme all’ufficiale giudiziario” che però nel Contratto Integrativo (l’ufficiale giudiziario) sta in 2° area. Ma se questo venisse applicato pedissequamente ciò significherebbe che le due figure dovrebbero svolgere due attività diverse, ovvero l’ufficiale giudiziario le notificazioni (e per straordinarie esigenze di servizio le esecuzioni), mentre il funzionario potrebbe svolgere in via esclusiva SOLO le esecuzioni. Infatti, se lo stesso lavoro non può, come stabilisce il CCNL, stare su due aree se le notificazioni sono poste nell’area dell’ufficiale giudiziario NON possono essere svolte dal Funzionario, che potrebbe operare solo le esecuzioni. In parole povere se l’ufficiale giudiziario può fare sia l’uno che l’altro (anche se solo per inderogabili esigenze di servizio) il funzionario, se non si vuole calpestare la norma madre del CCNL, potrebbe svolgere SOLO le esecuzioni e NON le notificazioni.
Questa divisione rigida delle mansioni che si confermerebbe con la circolare avrebbe così messo un’attività affine su due aree diverse in palese violazione dell’art. 8 comma 2 lett. a) del CCNL 2006/09 (“superamento dell’eccessiva parcellizzazione del precedente sistema, attraverso la costituzione di profili che comprendano al proprio interno attività tra loro simili e riconducibili ad una tipologia lavorativa comune, pur nel rispetto della differenziazione dei contenuti tecnici”).
Sino ad oggi il buonsenso dei Presidenti delle Corti di Appello ha permesso la prosecuzione delle attività di fatto mantenendo la precedente organizzazione per evitare lo sdoppiamento delle mansioni con le relative conseguenze negative.
Se la circolare verrà presa alla lettera l’organizzazione degli uffici sarà devastante; senza parlare delle conseguenze sul salario dei lavoratori che saranno legittimati a chiedere in massa ai giudici del lavoro, sostenuti da quanto scritto nella circolare, l’attribuzione delle mansioni superiori per il periodo dal 2010 sino ad oggi. Inoltre la circolare dicendo chiaramente che è venuta a cadere la previgente interfungibilità tra la seconda e la terza area andrebbe a confermare un evidente demansionamento che di fatto il C.I. avrebbe operato nei confronti di tutti i lavoratori ex b3. Per non parlare dell’imbarazzo in cui si troveranno la maggior parte dei Presidenti di Corte d’Appello che da oggi in poi dovrebbero improvvisamente rilevare, dando a sostegno giustificazioni appropriate, che sono venute meno ‘le inderogabili esigenze di servizio’ che sino ad oggi gli hanno permesso di mandare avanti gli uffici in maniera logica ed efficiente. Infatti, a meno che non venga provato che la situazione sia cambiata, con l’adeguamento alla circolare dovrebbero implicitamente ammettere di aver assegnato ingiustificatamente mansioni superiori a tutti gli ufficiali giudiziari.
I danni che continuano ad arrivare dal Contratto Integrativo, anche grazie a qualche diligente O.S., sono un problema serio per il funzionamento degli uffici.
Torniamo a chiedere quindi un incontro urgente, come stiamo facendo da due anni a questa parte, sulla questione delle mansioni e dell’organizzazione degli uffici e, sino a quel momento, chiediamo di ritirare la circolare di cui sopra per evitare ulteriori danni al servizio.
Per Funzioni Centrali FPCGIL
Nicoletta Grieco