Il 21 novembre, in una trasmissione di giornalismo a volte creativo, molto seguita, è andato in scena un interessante e stupefacente siparietto; protagonisti: Nicola Porro, giornalista de “Il Giornale” e Attilio Befera, Direttore Centrale dell’Agenzia delle Entrate.
Si parlava di Fisco, di lotta all’evasione, di Redditest ed ecco che, invece di sottolineare il lavoro quotidiano di migliaia di lavoratori del Fisco, lavoro oscuro, professionale e malpagato, abbiamo assistito ad un indecente “messa in scena” in cui il giornalista Porro, parlando di un accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate di Barletta, si dichiarava scandalizzato dalla sproporzione tra gli scarsi elementi istruttori e l’esito dell’accertamento ricevuto.
Il Giornalista ad un certo punto ha asserito che il funzionario responsabile del citato accertamento gli ha riferito che doveva scegliere se pagare quanto dovuto o proseguire con l’iter del Contenzioso “facendo ricorso”. Così dicendo si mostrava scandalizzato dell’incomprensione, quasi a sottolineare la forma ricattatoria della comunicazione, che riferiva solo ciò che prevede la norma, peraltro scritta nelle avvertenze dell’avviso di Accertamento notificato all’azienda vicina al noto giornalista.
A questa insinuazione gratuita, a questa “palla velenosa”, il Direttore Centrale dell’Agenzia piuttosto che difendere l’operato dell’Ufficio o quantomeno chiedere tempo per studiare il caso specifico, è sembrato aver condiviso l’accusa generica di superficialità e mancanza di professionalità da parte dell’Ufficio, affermando che in effetti in alcuni casi negli uffici si è superficiali.
I lavoratori che ogni giorno sono alle prese con casi di evasione e toccano con mano come a volte l’Erario rischia concretamente di essere forte e severo con i poveracci e blando con i forti, devono applicare ogni giorno norme spesso complesse, farraginose, come tutti sanno e dicono, con direttive a volte più lunghe della norma.
I lavoratori, con un salario di circa 1.500,00 euro mensili, ogni giorno sono alle prese con aziende in crisi, contribuenti vessati, commercialisti agguerriti e molto meglio pagati, non accettano di essere derisi ed insultati gratuitamente.
La FPCGIL insieme a quei lavoratori chiede RISPETTO per quelle persone che, senza clamore televisivo, operano quotidianamente per servire questa nostra Italia.
Il Segretario FP CGIL BAT La Segretaria FP CGIL PUGLIA
Massimo Marcone Patrizia Tomaselli