Min. Difesa: Il Capo di Stato Maggiore delinea la nuova Marina Militare – comunicato

11 Settembre 2012

 

IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELINEA LA NUOVA MARINA MILITARE

 COMUNICATO AI LAVORATORI DELLA DIFESA 11.9.2012
 

La revisione dello strumento militare si delinea nelle varie dichiarazioni che i vertici militari man mano approntano sulle linee direttive del Ministro e informano l’opinione pubblica.
Dimenticandosi che oltre alle linee direttive, ci piacerebbe conoscere in rappresentanza di tutti i lavoratori impiegati in questo Ministero e per le dichiarazioni di esuberi che appaiono sulla stampa,
QUALE E’ LA DIFESA ITALIANA?
A QUALE OPERATIVITA’ CI SI RIFERISCE? POLITICA ESTERA ED INTERNA SI INTRECCIANO IN UNA DIVERSA FUNZIONE DELLA DIFESA ITALIANA?
Secondo le ultime dichiarazioni stampa del Capo SMM il ruolo della marina italiana si sviluppa secondo tre direttive:
·  Garanzia del libero uso dei mari;
·  Promozione del made in Italy (navi più moderne coinvolgimento industria cantieristica e difesa);
·  Apporto marittimo alle finalità delle politiche dell’Unione Europea e Nato.
Il tutto riorganizzando la struttura dei Comandi  in Comando Logistico -Comando Squadra navale -Comando delle Scuole, dichiarando i Poli aeronavali (Arsenali) fondamentali per l’operatività della flotta, riducendo gli stabilimenti di lavoro e aperti all’indotto industriale locale.
Diviene sempre più un luogo comune conoscere l’attuazione della Riforma dalla stampa senza che le OO.SS. ne conoscano il disegno “organico”.
Continuiamo a sostenere che una Riforma di un apparato così importante per lo Stato debba avere la condivisione delle parti sociali, tanto più che nel disegno generale di riforma, a pagare la crisi economica e politica sono lavoratori civili che negli ultimi anni come gli altri dipendenti pubblici hanno solo subito continui tagli al potere di acquisto del loro salario.
Il disegno di legge delega fermo al Senato, sembra già produrre i suoi effetti all’interno della Difesa, con procedure di riorganizzazione non condivise.

Per questo saremo in piazza il 28 settembre per manifestare il nostro dissenso su una riorganizzazione del lavoro pubblico che emargina i rappresentanti dei lavoratori e relega il sindacato ad un esame congiunto, non per avere un confronto politico ma solo per come decidere il licenziamento.
 

FPCGIL DIFESA                                  UILPA DIFESA
 Noemi Manca                                   Sandro Colombi

 
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