Ieri 8 Agosto il Ministro Balduzzi ha incontrato le organizzazioni sindacali come si era impegnato a fare dopo il mancato incontro del 1Agosto.
In apertura dell’incontro il Ministro ha rappresentato la difficoltà, nella fase di predisposizione del decreto legge sulla spending review, di un intervento per difendere il servizio sanitario nazionale e il ruolo peculiare del Ministero.
Relativamente ai tagli alle risorse economiche il Ministro non ha ritenuto di renderli noti alle organizzazioni sindacali, così come non ha ritenuto comunicare ufficialmente i numeri degli esuberi pur avendo illustrato la situazione: allo stato attuale sembrerebbe che, applicando il taglio del 20% agli uffici dirigenziali, del 10% ai dirigenti delle professioni sanitarie e del 10% al personale del comparto, alla fine dei quattro anni previsti dalla legge, non ci saranno esuberi fra dirigenti di II fascia né fra i lavoratori dell’Area II, mentre certamente permarranno nell’Area I, nell’Area III e soprattutto nell’area dei dirigenti delle professioni sanitarie.
In apertura di intervento abbiamo sottolineato come sia piuttosto difficile parlare di confronto a legge già approvata. Inoltre, come già chiesto nell’incontro con il Capo di Gabinetto del 1 Agosto, non può esserci confronto senza dati: che al Ministero sono state tagliate le risorse economiche e sarà ridotto il numero dei lavoratori è una notizia già nota.
Se consultati, avremmo potuto dare suggerimenti su risparmi senza tagliare personale Il Ministro si è riferito a Direzioni generali con un numero risibile di persone, noi lo invitiamo a misurare le Direzioni sulla base delle attività svolte e del personale necessario, non su quello presente. A rivalutare le Direzioni piccole, ma anche quelle ipertrofiche.
E’ evidente che il Governo ha proceduto ancora una volta con tagli lineari, non tenendo conto delle particolari situazioni e non permettendo di individuare risparmi possibili. Il Ministero della salute, che ha compiti di indirizzo e coordinamento nei confronti delle Regioni e ruolo di rappresentanza presso la Commissione europea e gli organismi internazionali, presenta in molto settori carenze effettive di personale.
O almeno sembra.
Infatti al Ministero lavora stabilmente un elevato quanto ignoto numero di comandati e un elevato e altrettanto ignoto numero di persone (anche ex dipendenti del Ministero ora in pensione) assunte attraverso contratti di convenzione con altri enti (Istituti zooprofilattici,Poste italiane…). In questa situazione non si può pensare di applicare un taglio del 10% ai lavoratori.
In questo contesto si colloca la sorte dei 32 lavoratori precari in servizio da anni al Ministero della salute, cui il 31 dicembre scadrà il contratto, stipulato in attesa che si completino le operazioni concorsuali. La FPCGIL aveva inviato a deputati e senatori e al Ministro della salute un emendamento che consentisse la proroga dei contratti, ma il Governo non lo ha recepito.
Il 31 dicembre 32 lavoratori perderanno il proprio lavoro. Il Ministero della salute perderà 32 lavoratori.
Chiediamo sia individuata una soluzione transitoria per i lavoratori precari e che sia portato a termine il concorso pubblico già in itinere.
Si è fatto riferimento a posizioni vacanti fra i dirigenti di II fascia, ma non è stato chiarito come saranno gestiti i 17 dirigenti di seconda fascia assunti ai sensi dell’articolo 19 comma 5 bis e comma 6 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, .. con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali..). In uno scenario di tagli previsti e prevedibili, il Ministero ha comunque proceduto, ancora nei mesi scorsi, a chiamare dirigenti di II fascia da altre amministrazioni (gli ultimi casi dal Comune di Ventimiglia e da un Istituto zoo profilattico).
Abbiamo ricordato inoltre la situazione dei lavoratori SASN: una legge prevede il trasferimento del servizio e del personale alle Regioni, un DPR in corso di redazione avrebbe disciplinato le modalità di questo passaggio. Nel precedente incontro il Capo di Gabinetto ha generato un certo sconcerto riferendosi a non meglio chiarite necessità di rivedere l’iter normativo: è necessario che il Ministro chiarisca la situazione che riguarda il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie che vivono con legittima preoccupazione questa fase di incertezza sul proprio futuro. E ha chiesto sia resa nota la data entro la quale saranno corrisposte le somme dovute al personale in convenzione in esasperante attesa dal 2009.
Infine è stato chiesto al Ministro se corrisponde al vero che è in procinto di sottoporre al Consiglio dei Ministri una norma che prevede per i dirigenti delle professioni sanitarie l’equiparazione giuridica a dirigenti di seconda fascia. Come è noto la FPCGIL non condivide questa soluzione e troverebbe particolarmente insultante, nel momento in cui si sta procedendo ai tagli di personale motivandoli con esigenze di risparmio, che si proceda a una promozione ope legis.
Il dottor Leonardi, relativamente ai SASN ha comunicato che si è reso necessario modificare la legge 12 novembre 2011, n. 183 e che nel testo in via di predisposizione saranno recepite, ove possibile, le richieste dei lavoratori. Il pagamento delle somme dovute al personale in convenzione sarà liquidato non appena la Corte dei Conti avrà registrato l’atto.
In risposta alle osservazioni delle organizzazioni sindacali il Ministro ha offerto la disponibilità e l’impegno a risolvere le situazioni difficili (dirigenti delle professioni sanitarie, personale sanitario) anche con provvedimenti normativi ad hoc, ha chiesto al direttore generale dell’UGROP che sia reso noto immediatamente il numero dei comandati, ha proposto un incontro a settembre per iniziare il confronto sul riordino, ha annunciato interventi correttivi attraverso la legge di stabilità. E basta.
La FPCGIL non può accontentarsi delle rassicurazioni generiche.
Chiede che le norme in corso di predisposizione garantiscano i lavoratori e non generino ulteriori divisioni. Per questo chiede che lo schema di norma sia reso noto alle organizzazioni sindacali con la massima urgenza.
Il Ministro, pur con una personale diversa partecipazione che è apprezzata, ha confermato che siamo di fronte ad un Governo che, in materia di dipendenti pubblici è in linea con i precedenti fallimentari governi Berlusconi.
Per questo motivo i lavoratori del Ministero della salute parteciperanno allo sciopero indetto dalla FPCGIL per il prossimo 28 settembre.
Roma, 9 agosto 2012
La coordinatrice FP CGIL
Ministero della salute
Rosa Rosini