Si è svolta il 6 luglio la riunione relativa all’oggetto evidenziato riguardante la situazione di 139 lavoratori collocati nelle strutture provinciali del CONI non capoluogo di Regione.
La scelta del CONI dal punto di vista dei riflessi che potrebbe avere sul movimento sportivo e relativamente alla tempistica non ci convince e lo abbiamo dichiarato chiaramente. Tuttavia a questo stato di avanzamento dei lavori, con le disdette degli affitti di alcune sedi essa è entrata nella fase operativa e il nostro compito deve essere quello di evitare che, da una scelta che non condividiamo, derivino eccessivi problemi per le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo.
In primo luogo la tenuta dei livelli occupazionali: la nostra controparte coerentemente con quanto più volte dichiarato, ha reso esplicito che non ci saranno riflessi sull’occupazione, abbiamo sottoscritto un verbale d’incontro nel quale tale formulazione è legata ai volumi di attività e ai carichi di lavoro, si dice in sostanza che la nuova organizzazione su base regionale assorbe l’intera consistenza del personale attualmente operante presso tutti i comitati.
Definita e scongiurata una dichiarazione di esubero per riorganizzazione, abbiamo affrontato i temi del disagio comunque derivante dalla nuova struttura, decidendo di approntare entro il 31 ottobre 2012 un apposito accordo che contempli, in maniera esemplificativa ma non esaustiva, le seguenti misure:
– agevolazione del pendolarismo
– integrazioni della disciplina del trasferimento
– trasformazione del rapporto di lavoro nelle varie forme di part-time su richiesta del lavoratore
– telelavoro domiciliare o presso strutture diverse da quelle della società
– esodi incentivati
Il verbale di incontro non è stato firmato dall’UGL .
Riteniamo un buon punto di mediazione quello raggiunto.
Roma, 10 luglio 2012
per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone