La vertenza sul lavoro pubblico non può rimanere oltre racchiusa nei titoli dei giornali. La politica degli annunci che questo governo sta perseguendo è inaccettabile perché non fa altro che produrre un clima di incertezza e di disagio crescente fra i lavoratori.
Le misure che fino a questo momento sono state anticipate alla stampa, costituiscono un attacco alla dignità e al valore del lavoro pubblico e non contengono alcun piano complessivo di riforma. Si limitano a tagli e interventi che finirebbero per indebolire sensibilmente il sistema dei servizi pubblici e del welfare, con gravissime ripercussioni su dipendenti pubblici e cittadini.
L’atteggiamento ondivago e schizofrenico dei vari ministri è anche l’espressione della mancanza di coordinamento all’interno dell’esecutivo. E di un metodo inammissibile di chiusura al dialogo con le parti sociali, sordo alle preoccupazioni che abbiamo più volte sottolineato.
E’ ora che il governo esca allo scoperto: che mostri il reale contenuto dei provvedimenti che ha intenzione di adottare su pubblico impiego e spending review e che apra un tavolo di confronto con i lavoratori, smettendo di sfuggire alle discussioni nel merito.
La richiesta di incontro inviata oggi dai segretari generali delle confederazioni di Cgil Cisl Uil al presidente del consiglio Mario Monti (allegata) è in questo senso un passo determinate. E’ il segnale che la misura è colma e che non c’è spazio per ulteriori rinvii. Ma è anche il richiamo all’accelerazione che il sindacato deve saper dare alla vertenza.
Per questo è fondamentale che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane anche la nostra mobilitazione salga di intensità, a partire dai posti di lavoro e dai territori fino al livello nazionale. E’ necessario che la nostra battaglia sia sostenuta a tutti i livelli da iniziative efficaci di supporto, per dare massima diffusione e massima pervasività al nostro messaggio tra i lavoratori e i cittadini.
Con questo fine tutte le strutture sono chiamate ad uno sforzo straordinario di informazione, sensibilizzazione e mobilitazione. Mettendo in atto tutte le forme di lotta, tutela e denuncia che si rendano necessarie per dare forza alla nostra azione sindacale unitaria.
Rossana Dettori Giovanni Faverin Giovanni Torluccio Benedetto Attili
(Fp-Cgil) (Cisl-Fp) (Uil-Fpl) (Uil-Pa)
I Segretari Generali di CGIL, CISL, UIL richiedono un incontro urgente da Lei presieduto con la presenza dei Ministri interessati (Economia, Pubblica Amministrazione, Rapporti con il Parlamento) nel quale affrontare i temi della spending review e delle misure che riguardano il lavoro pubblico.
L’urgenza è determinata dalla necessità sia di conoscere i provvedimenti che il Governo, nella sua collegialità, intende assumere e sui quali sale fortissima la preoccupazione e la tensione nel mondo del lavoro sia di confrontarsi su questi.
Cordialmente.
Susanna Camusso Raffaele Bonanni Luigi Angeletti
“È divenuto intollerabile questo clima di incertezza, condizionato da costanti indiscrezioni giornalistiche e fughe in avanti sul tema della spending review e della riforma della pubblica amministrazione, che negano i contenuti dell’intesa faticosamente raggiunta da Governo, sindacati ed enti locali. Il Governo risponda celermente alla richiesta di incontro di Cgil, Cisl e Uil, e si confronti con le organizzazioni dei lavoratori per evitare ulteriori gravi errori di sottovalutazione”. In una nota congiunta Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, rispettivamente segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa lanciano un ultimatum al Governo: “ci sia un confronto vero e la si smetta di inquinare il clima sociale con le solite, stantie campagne contro il lavoro pubblico”.
“La necessaria riorganizzazione non può tradursi nell’ennesima serie di tagli lineari o in riforme pressappochiste come quella delle Agenzie Fiscali, una battuta d’arresto nella lotta all’evasione fiscale, elemento che credevamo essere un punto qualificante dell’azione del Governo Monti. Allo stesso modo è inaccettabile dover tornare a confrontarsi con le iniziative di propaganda, come l’ultima sortita del Ministro Patroni Griffi sul divieto alle chiamate interurbane o ai dispositivi mobili. I veri risparmi – continuano i quattro sindacalisti – si possono ottenere con un piano di modernizzazione che investa nella banda larga e utilizzi le nuove tecnologie per comunicare gratuitamente”.
“Non accettiamo che una riforma debba tradursi in una riduzione dello spazio pubblico e non in un ridisegno della Pa e dei singoli enti in grado di ottimizzare i costi, mantenendo l’offerta di servizi senza colpire i lavoratori e senza additarli come la causa del nostro declino. Se il Governo intende davvero riformare gli apparati pubblici per agevolare la ripresa e modernizzare il Paese, troverà la nostra collaborazione. In caso contrario – conclude la nota – troverà la nostra ferma opposizione e la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici”.
Roma, 21 giugno 2012