Ieri abbiamo incontrato il Ministro della Salute ed il suo staff.
Ci hanno indicato, senza fornirci testi, le linee guida su cui stanno lavorando per la cosiddetta riforma della CRI :
1 Privatizzazione dell’ente.
2 Messa in mobilità di tutto il personale civile.
3 Scadenza dei contratti dei precari il 311212, come data ultima.
4 Passaggio dei militari in ruolo civile e conseguente messa in mobilità anche per loro.
5 Uso del patrimonio per risanare i debiti dell’ente.
La riunione è continuata, tra lo sgomento di tutti, su questi binari.
La posizione presa dalla CGIL e dalle altre OO.SS è stata di dura contrapposizione a questo schema, che è impossibile definire, di riordino.
Nel ribadire la nostra indisponibilità nel parlare di qualsiasi progetto che preveda la perdita di posti di lavoro precari o fissi, e l’abbattimento del livello salariale, abbiamo preannunciato una risposta adeguata alla gravità delle scelte di questo governo.
Ci siamo lasciati con l’impegno da parte della segreteria del ministro per la consegna del testo di riforma entro lunedì prossimo.
Ma non siamo stati fermi.
Già da stamattina si è svolto, unitariamente, un sit-in davanti al ministero della Salute, dei lavoratori di Roma..
Stiamo pensando ad una mobilitazione nazionale le cui modalità saranno concordate con le altre organizzazioni sindacali, appena avremo letto il testo definitivo del progetto di riforma.
La lotta per il posto di lavoro coincide con la difesa dei servizi pubblici che la CRI eroga e che la privatizzazione non sarebbe pagata solo dai lavoratori e dalle lavoratrici, ma da tutti i cittadini con un notevole abbassamento dei livelli di qualità dei servizi.
Siamo in piena emergenza e dobbiamo elevare il livello di mobilitazione su tutto il territorio nazionale sottolineando che siamo contro qualunque divisione fra lavoratori , questa battaglia si vince tutti insieme.
Nei prossimi giorni le scadenze di mobilitazione,
Roma, 17 maggio 2012
Il coordinatore CGIL FP CRI
Pietro Cocco