Il nostro comunicato sulle progressioni verticali in deroga di qualche giorno fa deve aver toccato un nervo scoperto, visto che ben due sigle firmatarie del CCNL hanno immediatamente reagito accusandoci di dire falsità, fare lotta ideologica e aggressioni verbali prive di fondamento.
Leggendo i comunicati delle due sigle abbiamo sentito il fragore delle loro unghie mentre tentavano di arrampicarsi sugli specchi e spiegare che ciò che scrivevamo non è vero e che si faranno certamente nuove progressioni in deroga. Quando questo avverrà non si sa, però, perché intanto non sono state previste dall’INL …
Le sigle firmatarie del CCNL sanno benissimo che c’è un motivo ben preciso per cui al tavolo con l’ARAN e al Ministro della PA si è richiesto il rifinanziamento delle progressioni verticali in deroga, come avvenuto con il CCNL 2019-21 (che riteniamo un CCNL realmente innovativo, a differenza dell’attuale, tanto da essere firmato da tutte le sigle): il finanziamento autonomo delle progressioni verticali in deroga eviterebbe di intaccare le facoltà assunzionali degli Enti, avendo una voce specifica e aggiuntiva.
Ricordiamo, peraltro, che la richiesta di rifinanziamento delle progressioni verticali in deroga era parte della piattaforma unitaria che, nel settembre 2023, venne presentata da FP CGIL, CISL FP e UILPA ed è tuttora disponibile online, per chi volesse leggerla. Se successivamente alcuni (in modo assolutamente legittimo, beninteso) hanno fatto altre valutazioni, non è affatto un problema, ma sarebbe utile dirlo e spiegarlo, invece di sentirsi screditati.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |