Nelle indennità previste per i particolari compiti, i contratti integrativi hanno stanziato risorse per la primaria e peculiare attività svolta dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’INPS: la consulenza allo sportello.
La maggiorazione, nata per valorizzare l’impegno del front end e il presidio fisico delle sedi e delle agenzie, deve mantenere questa funzione; tuttavia, oggi la diversificazione e telematizzazione dei canali di contatto a disposizione dell’utenza richiede un aggiornamento di questo istituto contrattuale.
Al 31 dicembre 2023, secondo gli ultimi dati forniti dall’Amministrazione, la maggiorazione oraria del 20% della retribuzione base mensile collegata all’attività di front-office interessava 10.036 unità, cubando quasi 3 milioni di euro dal Fondo.
Una cifra che è destinata a diminuire, se è vero che l’Amministrazione sembra sempre più propensa a incentivare la consulenza telefonica o digitale.
E qui casca l’asino: perché mentre per l’attività di sportello tradizionale è riconosciuta l’indennità, per quanti anticipano gli appuntamenti evitando all’utenza l’onere di presentarsi in sede – rispondendo, in tal modo, a precise direttive imposte dall’alto – la stessa non viene liquidata.
Ci troviamo di fronte a un contro-senso evidente, a un cortocircuito all’insegna dell’inefficienza: se andiamo incontro ai cittadini, programmando l’attività lavorativa per garantire un’assistenza a distanza, gli unici a rimetterci qualcosa di tasca propria sono le lavoratrici e i lavoratori impegnati nell’erogazione del servizio.
Così l’approccio utente-centrico si scioglie come neve al sole: si fa, semmai, economia su chi supporta la cittadinanza in ogni territorio.
Non sarebbe l’ora di far saltare questa disposizione iniqua? Di riconoscere la consulenza in quanto tale? L’Amministrazione che rivendica lo smart working come asset strategico “per la competitività del settore pubblico” può ancora pensare che l’unica consulenza economicamente apprezzabile sia quella svolta in uno stabile dell’Istituto?
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo