Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, lavoratori in stato di agitazione. Nota congiunta FP CGIL, UIL PA e USB PI

28 Febbraio 2025
Roma, 28 feb – A seguito dell’Assemblea dei lavoratori convocata da Fp Cgil, Uil Pa e USB PI,  al termine della quale è stato indetto lo stato di agitazione, abbiamo incontrato ieri la Ministra Calderone. I temi sul tavolo riguardano la crescita del salario accessorio dei dipendenti e l’attrattività di un Ministero da cui molti neoassunti fuggono. I lavoratori attendono risposte concrete in merito all’aumento del salario accessorio e alla loro crescita professionale.
Nelle ultime settimane si susseguono articoli in cui si fa riferimento agli aumenti delle retribuzioni del personale degli Enti del comparto delle funzioni centrali eppure i lavoratori del comparto, guardando la loro busta paga, sanno di certo che molto poco è cambiato a scapito di quel che viene annunciato. Men che meno nelle Amministrazioni in cui non si sia riuscito ancora ad accrescere il salario accessorio, come al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dove i lavoratori, a fronte di sempre maggiori obiettivi da raggiungere e carichi di lavoro estenuanti (da documenti che lo stesso Ministero ha inviato alle OO.SS e pubblicato, risulta che dovrebbero esserci in servizio 1197 unità di personale, ad oggi pari invece a circa 850 dipendenti di ruolo, incluso il personale acquisito dall’ex ANPAL), non vedono in alcun modo retribuita la loro produttività.
​Lo dichiarano in una nota congiunta la FP CGIL, la UIL PA e l’USB PI.
È da anni che chiediamo l’aumento del fondo risorse decentrate ai minimi storici in questo 2025. Non siamo più disposti a scegliere se rendere possibili progressioni economiche del personale per la loro crescita economica e professionale o se retribuire la produttività, perché entrambe sono alimentate dallo stesso fondo. Di fronte agli aumenti contrattuali previsti dal nuovo CCNL – assolutamente inadeguati –  l’unica possibilità che abbiamo è retribuire almeno la produttività dei dipendenti del Ministero attraverso il salario accessorio.
Nonostante le promesse della Ministra Calderone, l’aumento di 5 milioni del fondo di produttività del Ministero del Lavoro è sparito dal DL PA, a differenza di quello di altri Enti, creando così una discriminazione tra i lavoratori del Ministero e altri dello stesso comparto.
Le lavoratrici e i lavoratori del Ministero del Lavoro sono stufi di promesse non mantenute e chiedono con forza l’approvazione di un emendamento al DL PA che possa riattribuire loro quel che spetta.
Ci aspettiamo che presto arrivino risposte concrete anche sui temi posti dalle organizzazioni sindacali in merito a nuove assunzioni e all’ampliamento del lavoro agile e da remoto per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, perché il Ministero del Lavoro torni a essere un faro per le altre amministrazioni del comparto pubblico su questo aspetto, come accadde durante il periodo pandemico, e per evitare ogni ulteriore fuga di personale.
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