INPS – CCNI 2024 professionisti: salvate il salario accessorio!

29 Gennaio 2025

Il 27 gennaio è proseguita la trattativa per il CCNI 2024 dei professionisti. L’Amministrazione ha presentato una bozza che non possiamo condividere.

Questi i punti più problematici.

Maggiorazioni della retribuzione di risultato.

Già in occasione del rinnovo del CCNI 2023 si era evidenziata la necessità di individuare, per ciascuna famiglia di professionisti (legali, tecnici, attuari), criteri e parametri oggettivi utili ad individuare le situazioni di effettiva sofferenza lavorativa che giustificassero l’attribuzione di tali maggiorazioni. L’Amministrazione aveva proposto di firmare subito il CCNI 2023 ed attivare dei tavoli tecnici che consentissero l’individuazione di detti criteri a valere per il CCNI 2024.

Dodici mesi sono trascorsi inutilmente: ci ritroviamo come al solito a trattare il CCNI ad anno abbondantemente concluso e, nella bozza presentata, si scopre che, per una famiglia di professionisti, l’Amministrazione: a) propone una serie di parametri, b) pone un limite al numero dei professionisti che ne possono beneficiare e c) fissa la maggiorazione al 20% della retribuzione di risultato; per le altre due famiglie, continua a non esserci alcun criterio, non c’è alcun limite al numero dei professionisti che ne possono beneficiare e la maggiorazione viene fissata al 30%!

Questa regolamentazione, evidentemente irragionevole, pone per un verso un problema di legittimità, posto che viene riconosciuta una totale discrezionalità nel riconoscimento di maggiorazioni retributive; per altro verso, snatura la funzione stessa di tale maggiorazione e comporta un’incontrollata erosione delle risorse del fondo a danno di chi non ne beneficia.

Incentivo alla mobilità territoriale.

Viene proposta una revisione delle tre fasce chilometriche attualmente previste, cui corrispondono tre diversi importi di detta indennità.

L’Amministrazione, senza rimodulare gli importi, propone di eliminare la fascia più bassa e far rientrare tutti i beneficiari nella fascia più alta ed in quella intermedia.

Inoltre, non è stata accolta la nostra proposta di porre un tetto all’ammontare complessivo annuo dell’indennità differenziato in base alla distanza chilometrica.

Il risultato è che, in teoria, potrebbe essere attribuita una indennità di € 20.000 annui anche a chi ha trasferito la propria sede di lavoro di 50 km.

Tutto bene, se non fosse che, trattandosi di risorse del fondo, che vengono sottratte alla ripartizione tra tutti i professionisti, si pone anche in questo caso un problema di erosione delle risorse a disposizione (oltre che di ragionevolezza della disciplina).

Indennità del Coordinatore Generale.

Senza particolari motivazioni viene proposto dall’Amministrazione un notevole aumento della indennità del coordinatore generale, che complessivamente giunge a più che raddoppiare lo stipendio tabellare, ovviamente con risorse del Fondo.

Nessun aumento per l’indennità di funzione.

Non viene previsto invece l’aumento della indennità di funzione, misura questa, pur richiesta da più OO.SS., che consentirebbe quanto meno di porre in sicurezza quote di salario accessorio per tutti i professionisti.

Troviamo grave che, a risorse del Fondo cristallizzate, e questo è anche più grave in questa fase di ripresa delle assunzioni, tutte le modifiche proposte – che non sottoscriveremo – vadano nella direzione di un accentramento delle risorse in favore di pochi e a danno della maggioranza dei professionisti.

L’Amministrazione ha infine deciso di prendere un’ulteriore pausa di riflessione.

Vi terremo aggiornati.

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Giuseppe Cipriani

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