Puntuale come un orologio svizzero. È bastata la sottoscrizione del contratto collettivo perché le organizzazioni sindacali firmatarie scattassero come soldatini all’unisono.
Improvvisamente il TEP, mai pagato finora per precisa responsabilità dei fiscalisti sindacali, è diventato un argomento all’ordine del giorno, con buona pace di quei colleghi che si erano affidati genuinamente a una sigla per difendere i loro interessi, salvo scoprire che tutto si sacrifica sull’altare della piccola bottega.
Dal 31 dicembre al 27 gennaio, basta controllare i comunicati sindacali, non c’è stato un sussulto, non una voce si è levata a difesa di quattromila dipendenti che attendono da tempo il riconoscimento di una parte del salario fondamentale in rapporto al carovita.
Ora, a contratto firmato, eccoli qui i sindacalisti di maniera, quelli che – come avevamo anticipato qualche giorno addietro (link: https://www.fpcgil.it/2025/01/24/inps-i-vigili-della-contrattazione/) – si ricordano tutte le situazioni pendenti vissute in Istituto solo dopo la ratifica del CCNL.
Le lavoratrici e i lavoratori non cascano in questi tranelli: dopo essere stati pesantemente penalizzati a livello economico, ora assistono all’opportunismo più becero delle sedicenti organizzazioni, le quali prima creano i problemi e poi aspettano che cambi il vento per proporsi quali risolutori.
Adesso i rinvii sono diventati “intollerabili”, dopo la stagione della vigilanza silente.
Rispetto a questo fiume di ipocrisia che scorre in Istituto, tranquillizziamo tutto il personale: LE INTIMIDAZIONI NON SORTISCONO EFFETTO.
Le lezioni di civiltà e le buone maniere le lasciamo tranquillamente a chi prima svende la dignità di chi lavora nel comparto per una manciata di spicci e poi pretende la cacciata dei dissidenti non solo dai tavoli di contrattazione, ma da tutto: dalle informative, dai confronti, perché non dall’Istituto?
Ve lo ribadiamo a chiare lettere, nero su bianco: l’INPS NON È COSA VOSTRA. LA FP CGIL NON HA ALCUNA INTENZIONE DI ARRETRARE, anzi. Insisteremo come e più di prima per difendere la comunità di lavoratrici e di lavoratori dell’Istituto, che qualcuno ha sacrificato per non indispettire il potente di turno, sia esso un Governo o un’Amministrazione amica.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo