ACI – La via Crucis si celebra a Natale

19 Dicembre 2024

Ci siamo: all’ingresso in aula del testo definitivo della legge di bilancio 2025, che vedrà quasi certamente il Governo porre la questione di fiducia ed evitare quindi qualsiasi discussione sul contenuto della manovra, per l’ennesima volta ci troviamo ad affrontare le montagne russe della preoccupazione a fronte dell’ultimo attacco al servizio pubblico fornito da Aci.

Siamo partiti, ad ottobre, dal testo dell’art. 116 che prevede dal 2025 un prelievo di 50 milioni di euro a carico del bilancio dell’ente.

Si sono succeduti emendamenti soppressivi, pospositivi (inizio prelievo spostato dal 2025 al 2032), semi- restitutivi (prelievo di 50 milioni e restituzione dei 20 necessari per pagare il GP di Monza) per arrivare all’emendamento che mina alle fondamenta l’autonomia di ACI, entrando a gamba tesa nella struttura del bilancio dell’Ente.

Ogni testo, una stazione della Via Crucis.

Voci si susseguono : è stato ritirato, sì, no, sì, condite dall’ostentata sicurezza (“andrà tutto bene,garantisco io”) di chi si ostina a disconoscere la realtà : ACI è nel mezzo di un braccio di ferro tra le forze politiche di maggioranza, o addirittura tra correnti interne ad un partito di maggioranza, con il Governo che lascia campo libero alle sue varie componenti in questo gioco a scacchi dove il premio è forse l’ennesima poltrona da occupare (la Presidenza Aci), un bel malloppo da utilizzare a vantaggio di vari Ministeri, lo smantellamento di un servizio pubblico (il Pubblico Registro Automobilistico) a tutto vantaggio di soggetti privati e la prospettiva di una possibile crisi occupazionale nelle società collegate.

Come FP CGIL valuteremo il testo definitivo che sarà approvato nelle prossime ore, perché nessuno ci convince che fino all’ultimo una o più manine avranno tentato di inserire ulteriori emendamenti.

Nella “migliore” delle ipotesi in votazione andrà il testo originario che, ammantando la decisione sotto l’aura del raggiungimento di obiettivi di bilancio della finanza pubblica, applica un prelievo annuo predeterminato (50 milioni) sul bilancio dell’ente.

Ma gli utili della gestione Pra non hanno un andamento costante, sono legati al mercato automotive di cui tutti lamentano la crisi, e negli ultimi anni hanno subito forti oscillazioni .

Questo prelievo è unico nel panorama delle Pubbliche Amministrazioni, a ribadire – se fosse

necessario – la natura punitiva del provvedimento nei confronti dell’ente : il risultato pratico è che per mantenere il bilancio in pareggio saranno necessari interventi di razionalizzazione tali da far sfumare la possibilità di procedere ad assunzioni (ferme ormai dal 2000), a iniziative di valorizzazione del personale e ad investimenti in innovazione tecnologica , manutenzione e miglioramento delle sedi ; e potrebbe essere a rischio la tenuta dei livelli occupazionali nelle società collegate della galassia Aci.

Non accettiamo che lavoratrici e lavoratori ACI subiscano le conseguenze di uno scontro politico che nulla ha a che vedere con la qualità e le modalità di erogazione dei servizi pubblici resi dall’ente, quanto piuttosto sembra essere teso esclusivamente al soddisfacimento di interessi di parte.

Non ci rassicura chi si ricorda di lavoratrici e lavoratori Aci soltanto per ammansirli quando la situazione si fa fibrillante, ma si dimentica poi del loro lavoro quotidiano e delle loro richieste.

Noi saremo sempre al fianco di chi è “invisibile” ma si impegna tutti i giorni, di chi non compare nei grandi eventi sportivi o siede a palazzo Chigi, ma onestamente e con dedizione sa ancora essere al servizio dei cittadini.

Non accettiamo questo ennesimo attacco al servizio pubblico, e saremo in campo con

tutte le iniziative, sindacali e politiche, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.

FP CGIL ACI

Derna Figliuolo

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