Igiene ambientale: Ennesima rottura trattative CCNL Fise/Assoambiente. Comunicato unitario Segreterie Nazionali

07 Febbraio 2012

Igiene ambientale: Ennesima rottura trattative CCNL Fise/Assoambiente. Comunicato unitario Segreterie Nazionali

 
 
Vi informiamo che stamattina alle otto si è interrotta nuovamente la trattativa con Fise/Assoambiente, dopo una lunga ed estenuate “maratona” per trovare l’intesa conclusiva.

Nonostante la notevole riuscita dello sciopero dello scorso 16 e 17 gennaio e le pressioni dei Sindaci interessati, alcune imprese private hanno ancora messo in risalto irresponsabilmente la loro vera volontà che mira a non rinnovare il Contratto nazionale e ad allontanare i due Contratti di settore con richieste normative che impattano sul salario e sulle tutele per il lavoratori.

Come Delegazione trattante, abbiamo con forza e giudiziosamente proposto loro quanto sottoscritto con Federambiente con l’aggiunta di alcuni accorgimenti contrattuali che l’urgenza del rinnovo impone ma, le imprese private, incuranti del proprio ruolo nazionale, hanno rigettato senza fatica derubricando le nostre necessita a “….logiche corporative e estranee al mondo che cambia”. Gli elementi di criticità nel merito sono gli stessi che hanno determinato la rottura della scorsa volta: eliminazione della maggiorazione dell’ultima ora del lavoro notturno quando la stessa ricade come prima ora del turno antimeridiano; taglio di tutte le percentuali delle maggiorazioni corrisposte a vario titolo con particolare incisività sullo straordinario diurno; rifiuto della contrattazione aziendale sullo straordinario e sulla sicurezza del lavoro; aumento dell’orario di lavoro giornaliero nei limiti massimi; una tantum inadeguata e conferimento dell’aumento salariale quasi interamente sul 2013.

Come Segreterie Nazionali, nonostante il numero e l’ampiezza delle criticità, abbiamo cercato elementi di mediazione necessari al bisogno dei lavoratori e del comparto ma, come detto, le imprese forse inconsapevoli dell’importanza del momento, hanno continuato a far prevalere la logica del taglio del costo del lavoro, benché siano stati offerti loro strumenti di efficientamento organizzativo ed economico finalizzati anche al salario aggiuntivo per i lavoratori.

La parte datoriale in questa trattativa ha voluto affermare, con tutta evidenza, che i processi di liberalizzazione dei servizi devono essere affrontati attraverso la compressione del contratto nazionale nel suo complesso. ..logiche corporative e estranee al mondo che cambia”.
 
Gli elementi di criticità nel merito sono gli stessi che hanno determinato la rottura della scorsa volta: eliminazione della maggiorazione dell’ultima ora del lavoro notturno quando la stessa ricade come prima ora del turno antimeridiano; taglio di tutte le percentuali delle maggiorazioni corrisposte a vario titolo con particolare incisività sullo straordinario diurno; rifiuto della contrattazione aziendale sullo straordinario e sulla sicurezza del lavoro; aumento dell’orario di lavoro giornaliero nei limiti massimi; una tantum inadeguata e conferimento dell’aumento salariale quasi interamente sul 2013.

Come Segreterie Nazionali, nonostante il numero e l’ampiezza delle criticità, abbiamo cercato elementi di mediazione necessari al bisogno dei lavoratori e del comparto ma, come detto, le imprese forse inconsapevoli dell’importanza del momento, hanno continuato a far prevalere la logica del taglio del costo del lavoro, benché siano stati offerti loro strumenti di efficientamento organizzativo ed economico finalizzati anche al salario aggiuntivo per i lavoratori.

La parte datoriale in questa trattativa ha voluto affermare, con tutta evidenza, che i processi di liberalizzazione dei servizi devono essere affrontati attraverso la compressione del contratto nazionale nel suo complesso.

La rottura è gravissima e la mobilitazione non può che essere ancor più dura rispetto a quanto fatto fino adesso. Molto di più.

Lunedì, come Segreterie Nazionali, decideremo tempi e modalità delle iniziative da sottoporre alla categoria e da mettere in campo per fiaccare le assurde pretese dell’imprese al tavolo; nel frattempo, è necessario che strutture territoriali rompano immediatamente le relazioni industriali con le singole aziende, dandone comunicazione al Sindaco del territorio interessato e alle Strutture Nazionali.

La riunione già prevista con l’ANCI nazionale, per l’otto febbraio, sarà occasione per informare i Sindaci di quanto accaduto.
Il contratto, ne siamo certi, i lavoratori e le lavoratrici se lo prenderanno da soli.


Le Segreterie Nazionali
FP CGIL               FIT CISL        UILTRASPORTI         FIADEL
Sgrò/Cenciotti    Paniccia/Curcio     Tarlazzi/Modi       Verzicco/D’albero

 
Roma lì, 3 febbraio 2012

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