Grandissima partecipazione all’assemblea nazionale organizzata ieri dalla FP CGIL e dalla UILPA con la presenza dei segretari generali di categoria, Serena Sorrentino e Sandro Colombi, e dei segretari generali confederali, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.
È stata occasione per far chiarezza su alcuni punti della preintesa che altre sigle (CISL, FLP, CONFINTESA e CONFSAL-UNSA) hanno firmato.
Vediamo alcuni punti, partendo dalla parte economica, rinviando quella normativa a un successivo comunicato. Vi diranno che aumenti simili non erano mai stati stanziati finora. È la classica mezza verità, perché se è vero che l’aumento del 5.78% è superiore alle precedenti tornate contrattuali è però altrettanto vero (e questo i firmatari e l’ARAN “lo scordano”) che, nel frattempo, è aumentato il costo dei beni e questo ha fortemente ridotto il potere di acquisto dei salari.
Come mai nel privato i rinnovi contrattuali vanno dal 10% in su? Perché sono più generosi? No, perché il datore di lavoro privato è consapevole che deve adeguare i salari al costo della vita, se non vuol perdere i propri dipendenti.
Cosa avevamo chiesto? Visto che il Governo dice di essere stato bravo a stanziare risorse già per i prossimi rinnovi, avevamo chiesto di spostare quelle risorse sull’attuale CCNL, ma il Governo ha detto di no e ha imposto all’ARAN di chiudere la trattativa.
Arretrati: non vi saranno corrisposti arretrati per il 2022 e il 2023, perché li avete già avuti a dicembre 2023, così come non vi sarà corrisposta l’indennità di vacanza contrattuale per il 2022, 2023 e 2024, perché avete ricevuto anche quella.
Tutto questo è stato deciso unilateralmente dal Governo e ha creato anche problemi a molti lavoratori, in quanto la corresponsione di tali somme a dicembre 2023 ha determinato un “salto” di scaglione IRPEF, così che una parte
delle somme erogate sia ritornata al fisco. Ricordate quando la FP CGIL parlava di gioco delle tre carte? Eccolo qui.
E gli aumenti? I tanto sbandierati 160 euro?
Anche qui, occhio ai prestigiatori e agli illusionisti! Ricordate che si tratta di somme al lordo e ricordate che una parte dell’aumento lo avete già ricevuto con gli arretrati.
Quindi cosa arriverà in busta paga in concreto? Poche decine di euro, neanche 50 euro nette… altro che 160!!
Visto che qualcuno ci vuol far passare per quelli che non hanno proposte, vediamo alcune richieste che con la UILPA avevamo presentato: si era chiesto di abrogare la norma che impone il tetto ai Fondi Risorse Decentrate, attualmente fermi al valore del 2016, nonostante gli ingressi di tanti nuovi lavoratori. Il paradosso è che INL, ad esempio, avrebbe anche risorse per aumentare il Fondo, ma non può farlo perché la legge lo vieta.
Avevamo chiesto di aumentare il valore dei buoni pasto, fermi a 7 euro, nonostante la possibilità di ottenere defiscalizzazione degli oneri fino a 10 euro.
A fronte di tutte queste richieste, la risposta è stata sempre la stessa: no.
A questo punto, riteniamo fondamentale dare la parola a lavoratrici e lavoratori, facendoli esprimere con un referendum. Noi non abbiamo paura della democrazia.
A questo punto, diventa fondamentale partecipare allo sciopero generale del 29 novembre, per chiedere al Governo adeguati stanziamenti e un CCNL degno di questo nome.
FP CGIL
M. ARIANO