Nel corso dell’incontro di lunedì, decisivo per la sottoscrizione del CCNI, la Direttrice Generale, Valeria Vittimberga, è intervenuta al tavolo nazionale e ha anticipato la volontà dell’Amministrazione di riconoscere il buono pasto in regime di lavoro agile sin da subito. L’INPS, dunque, ha finalmente rotto gli indugi, sulla scorta delle indicazioni provenienti da ARAN e dai Ministeri.
La ferma volontà di procedere rapidamente, anticipando anche l’eventuale certificazione del contratto collettivo, è un grande passo, di cui diamo pubblicamente atto ai vertici dell’Istituto.
Se da un lato possiamo esprimere soddisfazione per questa presa di coscienza, dall’altro non possiamo non pensare al tempo perso su questa vertenza; alle innumerevoli riunioni in cui abbiamo chiesto un indirizzo coraggioso all’Amministrazione, affinché si facesse portatrice degli interessi di chi opera in quest’ente; ai tentativi di codificare il riconoscimento nel confronto sulle linee guida del lavoro a distanza.
La scelta di procedere dall’oggi al domani testimonia una volta di più quanto la soluzione sia sempre stata a portata di mano.
Le risorse in bilancio sono state accantonate da tempo, ciò che è mancata finora è stata la volontà politica di affrontare la questione, di assumere una posizione di avanguardia all’interno del comparto delle Funzioni Centrali.
Così un dato è evidente: l’ente che sperimentava lo “Smart Friday” quale faro d’innovazione non ha mai voluto forzare la mano per offrire ai propri dipendenti un trattamento già diffuso nel privato, ossia l’equiparazione della prestazione lavorativa anche con riferimento ai ticket, perché il lavoro è tale a prescindere dalla location.
Perfino ARAN e Funzione Pubblica si erano espresse sul punto, togliendo ogni alibi.
Chi restituirà quanto perso in questi anni, mentre l’inflazione falcidiava il salario dei dipendenti? E quando ci sarà l’adeguamento dell’importo, per dare una boccata di ossigeno alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Istituto?
A margine del confronto, l’Amministrazione ha anticipato che i contratti AULA in scadenza al 31 dicembre 2024 non saranno automaticamente prorogati: occorrerà pertanto una nuova intesa individuale per poter fruire dello smart working dal 1° gennaio 2025.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo