Agenzia delle Entrate: documento rsu DP I Roma

05 Gennaio 2012

LETTERA APERTA AL DIRETTORE DELLA D.P.I ROMA

  

Abbiamo letto, con attenzione e con un certo imbarazzo, il secondo decalogo di comportamenti corretti che il Direttore Provinciale ha inviato a tutto il personale della DPI e ci sembra ineludibile qualche considerazione in merito.
Il contenuto della comunicazione di servizio, oltre a rilevare alcune condotte dei dipendenti, non in linea con i doveri previsti dal contratto[1], si spinge fino a dettare regole igieniche e comportamentali, suscitando  la nostra perplessità in ordine alle prerogative dei  Dirigenti della nostra Amministrazione.
La stessa Agenzia delle Entrate individua attraverso S.I.R.I.O. (Sistema Integrato di Risultati, Indicatori ed Obiettivi), quali siano le competenze dei dirigenti e, in particolare, come il loro stile di management contribuisca a plasmare il “clima organizzativo” dell’ufficio cui sono preposti.
Con questo concetto ci si riferisce alla percezione che le persone hanno riguardo gli aspetti organizzativi che influenzano direttamente la loro capacità e volontà di lavorare bene e con impegno.
Secondo S.I.R.I.O., lo stile di direzione incide per il 50-70% sul clima organizzativo che,  sua volta, incide per il 30-40% sul livello delle prestazioni.
In altri termini, il clima organizzativo è essenziale in quanto – potenziando o deprimendo la motivazione delle persone – agisce su quel fattore definito “sforzo individuale discrezionale“, che influenza direttamente le prestazioni individuali e quindi, in ultimo, i risultati/obiettivi raggiunti dall’ufficio.
In questa ottica appare inopportuno indirizzare alla totalità dei dipendenti il richiamo, accompagnato da esplicite minacce,  verso  comportamenti non consoni, di cui non si sono mai resi protagonisti,  creando, di fatto , un clima intimidatorio.
Riteniamo, al contrario, che andrebbe  apprezzata e stimata  la professionalità e la dedizione con cui la gran parte del personale di questa DP  attende ai propri compiti istituzionali,  arrivando,  spesso, a trattenersi in ufficio oltre il proprio orario di lavoro, a consumare fugaci spuntini senza neanche fruire di una reale pausa pranzo, a non poter rispettare le pause obbligatorie, quando addetto ai videoterminali,  e tutto questo prescindendo da  riconoscimenti concreti in termini sia economici che di carriera.
Questa RSU ritiene, inoltre, di dover evidenziare che alla scrupolosa attenzione alle regole igieniche richiesta ai dipendenti dovrebbe corrispondere altrettanta attenzione ai ben più evidenti problemi di igiene (scarsa pulizia degli ambienti dell’ufficio) e sicurezza (scale antincendio, occlusione rampe d’accesso al terrazzo, archivi) che non sfuggono a chiunque frequenti lo stabile, contribuenti compresi.
In un momento in cui il nuovo modello organizzativo dell’Agenzia, sta mettendo in serie difficoltà i lavoratori, ma soprattutto l’incognita sulla tenuta  socio-economica del Paese  con le sue ripercussioni sulla vita privata e lavorativa, occupa un posto di primo piano nei pensieri di ciascuno di noi, sarebbe non auspicabile, ma necessario un migliore “clima interno”.
Convinti che questo obiettivo vada comunque perseguito assicuriamo la nostra disponibilità nel continuare ad impegnarci perché sia possibile crearlo. 
 
            LA RSU DELLA DP I  ROMA
 
Roma, 30 dicembre, 2011

[1] (art. 65 CCNL Agenzie fiscali e Codice di comportamento ad esso allegato)

 
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