“Notiamo un po’ di nervosismo, ma per chiarezza segnaliamo che alla trattativa abbiamo partecipato da remoto e l’epilogo che si è determinato rappresenta una forzatura di Aran. Una trattativa partita in maniera ordinaria e, a fronte della nostra richiesta di discutere nel merito di alcuni articoli, non ci è stata data neanche risposta rispetto alle richieste di riformulazione o modifica”. È quanto affermano Serena Sorrentino e Sandro Colombi, Segretari generali di Fp Cgil e Uil Pa, in risposta alle dichiarazioni del Presidente dell’Aran.
“La dichiarazione congiunta l’abbiamo vista e non è quella che cambia il fatto che il Presidente al tavolo ha ribadito più volte che le risorse non sarebbero cambiate. Dopodiché, seguendo il ragionamento del Presidente, ci chiediamo a questo punto: perché non dare la possibilità a Governo e Parlamento di accogliere le richieste del sindacato e fare una forzatura oggi? Il testo firmato oggi dalle altre sigle accetta di accontentarsi di un terzo di recupero salariale dell’inflazione, non dà risposte sulle carriere e accetta di assecondare il permanere del blocco al salario accessorio. Su questi ed altri punti si basa il nostro giudizio di merito. Visto che è ancora presente uno spazio democratico esercitabile, nessuno dovrebbe avere paura di dare la parola alle lavoratrici e lavoratori.
“Noi non facciamo confusione, attribuiamo al Presidente il cambio di registro nelle relazioni sindacali, ne prendiamo atto e registriamo che nelle scorse tornate contrattuali prima della chiusura di una trattativa, per corrette relazioni sindacali, si dava indicazione che il successivo incontro sarebbe stato l’ultimo. Spiegheremo le nostre ragioni di merito e continueremo a lavorare per migliorare i contratti, come abbiamo fatto fino a qualche ora fa, come lo stesso Presidente ha riconosciuto ai Segretari nazionali capo delegazione di CGIL e UIL che erano presenti al tavolo”, concludono Sorrentino e Colombi.