Contratti: Funzioni centrali, Fp Cgil: nessuna risposta su risorse, trattativa prosegue

28 Ottobre 2024
“Questa mattina all’ARAN si è tenuto l’incontro per la prosecuzione della trattativa per il rinnovo contrattuale del CCNL Funzioni Centrali 2022/2024. L’agenzia in apertura ha presentato le modifiche contenute nell’ultima proposta di ipotesi contrattuale, che hanno visto alcuni interventi sulla parte normativa e una revisione delle cifre degli incrementi delle retribuzioni tabellari. Come Funzione Pubblica CGIL abbiamo ripercorso punto per punto tutte le modifiche proposte, oltre alle molte altre questioni aperte che non hanno ancora trovato soluzione nella trattativa. A partire dal tema delle risorse, che giudichiamo insufficienti per stessa ammissione del Governo che in più occasioni ha ribadito che non avremmo potuto raggiungere la perdita del potere d’acquisto maturata nello stesso triennio di riferimento 2022-2024 che ha raggiunto il 17% a fronte di aumenti del 5,78% stanziati dal Governo. Con la nuova proposta ARAN rimane ampia la distanza dalla tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni”.
Lo scrive in una nota Fp Cgil.
“Un funzionario con l’aumento del costo della vita ha perso in media 332 euro, gli assistenti 274, gli operatori 260. L’ARAN mette sul piatto 155 euro per i funzionari, 127 euro per gli assistenti e 121 per gli operatori. Per noi della FP CGIL tutto questo è incompatibile con l’idea di lavoro e valore pubblico che abbiamo. Per queste ragioni, vista la discussione sulla legge di bilancio aperta, abbiamo chiesto che le risorse previste per i prossimi rinnovi contrattuali siano messe a disposizione di questo triennio, in modo da dare immediatamente ristoro alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici che sono già due anni che vedono erose dall’inflazione le loro retribuzioni. Avevamo chiesto – si legge ancora – il definitivo superamento dei tetti di spesa al salario accessorio che bloccano la spesa ai valori del 2016, ben 8 anni fa, oltre a risorse per finanziare l’applicazione del nuovo ordinamento professionale, dal completamento delle progressioni verticali in deroga ex art. 18 del CCNL 2019-2021 al nuovo sistema degli incarichi. E invece il Governo ha risposto con un aumento dello 0,22%. Avevamo chiesto una rivalutazione del buono pasto per permettere ai dipendenti pubblici una piena esigibilità del loro diritto ad avere un importo adeguato sostitutivo della mensa. E anche su questo abbiamo registrato il silenzio del Governo”.
“Per quanto riguarda la parte normativa poi, come FP CGIL rileviamo che ancora diversi elementi non hanno trovato una propria collocazione nelle diverse bozze proposte da ARAN. Dal superamento del divieto di recupero delle giornate di Smart working non effettuate nel mese per esigenze di servizio all’ampliamento delle assenze per malattia da escludere dal periodo di comporto, dalle indennità da ricomprendere nella retribuzione durante il periodo di ferie alla certificazione del diritto per le lavoratrici e i lavoratori a vedere riconosciuto l’orario di assemblea sindacale come valido a pieno titolo per la maturazione del buono pasto, sono molte le questioni che necessitano di passi avanti ulteriori. Su tutti questi punti – conclude la nota – abbiamo registrato la disponibilità di ARAN ad effettuare i dovuti approfondimenti ed il tavolo si è quindi aggiornato a mercoledì 6 novembre”.
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