COMUNICATO
Apprendiamo con vivo rincrescimento la notizia dell’arresto di due nostri colleghi della provincia di Benevento.
Ovviamente esprimiamo la massima fiducia nella magistratura e auspichiamo che si faccia piena luce sull’accaduto. Se qualcuno ha commesso reati deve essere perseguito e se ci sono o ci sono state complicità le indagini devono andare fino in fondo. I primi danneggiati da certi comportamenti, a parte l’erario, sono proprio i lavoratori e le lavoratrici di Croce Rossa.
Una cosa però vogliamo sottolineare : la dichiarazione del Commissario Rocca.
Ci fa sapere che l’inchiesta da cui è scaturito l’arresto è dovuta ad una sua segnalazione in seguito ad un’ispezione interna. Bene e a seguito dell’ispezione interna lui come commissario straordinario che provvedimenti aveva adottato?
L’ispezione interna è stata possibile solo perché la CRI è un ente pubblico, questa se si vuole scendere su un terreno veramente scabroso è la migliore prova che sarebbe meglio che il progetto di riforma non andasse in porto, cioè privatizzare equivale a rendere meno forti i controlli interni.
La dichiarazione di Rocca quindi quando dice che è indispensabile approvare lo schema di riforma in discussione va contro l’evidenza.
Se il provinciale di Benevento fosse stato privatizzato chi sarebbe intervenuto?
A parte le forze dell’ordine naturalmente.
Riteniamo che il Commissario farebbe bene a riflettere sull’accaduto e a domandarsi, e se può a spiegarlo anche a noi, cosa c’entra quello che è successo con la qualificazione giuridica di Croce Rossa.
Davvero singolare
Come organizzazione sindacale abbiamo sempre appoggiato e caldeggiato qualsiasi intervento teso a ripristinare in Croce Rossa una giusta politica gestionale, e proprio per questo ci permettiamo di chiedere a chiunque, Commissario compreso, di non strumentalizzare la realtà.
Più in generale chiediamo a tutto il mondo della CROCE ROSSA se ritiene che il privato possa garantire sia i principi fondamentale dell’Ente sia la trasparenza dei comportamenti.
Ecco perché riteniamo sia il decreto che l’intervento di Rocca del tutto fuori bersaglio, se il bersaglio è l’efficienza, l’efficacia, i servizi, la trasparenza, la legalità, la condizione di chi lavora in condizioni difficili, in molti casi senza certezze.
Se sono altri gli obiettivi, li dica chiaramente. Noi li contrasteremo
Roma, 2 dicembre 2011
Il coordinatore CGIL FP CRI
Pietro Cocco