VVF – Alluvione: i Vigili del Fuoco sempre in prima linea nonostante le difficoltà. L’incuria miete vittime più del maltempo, investire in prevenzione.

28 Ottobre 2011

Alluvione: i Vigili del Fuoco sempre in prima linea nonostante le difficoltà. L'incuria miete vittime più del maltempo, investire in prevenzione.

 

Comunicato stampa di Adriano Sgrò, Segretario Nazionale Fp-Cgil


L’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana, provocando 7 morti e 6 dispersi, ha messo in ginocchio interi territori e richiesto uno sforzo enorme ai soccorritori. La Fp-Cgil esprime la propria solidarietà ai familiari delle vittime, ai cittadini colpiti da questa calamità e a tutti i lavoratori impegnati nei soccorsi, compreso il Vigile del Fuoco infortunatosi nelle prime operazioni di soccorso.

In queste ore di preoccupazione va però chiarito, fuori dalla retorica, che la gestione dell’emergenza si regge sulle spalle dei lavoratori che per coprire le carenze di organico prestano servizio con turni h24. Uno sforzo che da la misura della loro senso di responsabilità, come nel caso degli oltre 200 uomini dei Vigili del Fuoco impegnati nella prima fase, alcuni dei quali sono giunti a sostenere i colleghi di La Spezia e Genova dalle colonne mobili dei comandi regionali del nord Italia.

Un soccorso che quindi non avviene in modo ordinario, ma che è possibile solo grazie al sacrificio di questi uomini, in alcuni casi i soli dotati di mezzi adeguati a prestare soccorso in situazioni difficili come quelle verificatesi alle Cinque Terre, che richiedono l’utilizzo di imbarcazioni per effettuare non solo il primo soccorso ma anche i rifornimenti.

Questi sforzi, visti i tagli subiti con le ultime manovre, non da ultimo quello di 82,5 milioni di euro dell’ultima legge di stabilità, non potranno a lungo sopperire alla carenza di mezzi e uomini che indebolisce da tempo il Corpo, uno dei pilastri del sistema di protezione civile.

Lo spirito di sacrificio non sostituirà la mancanza di programmazione e prevenzione dei rischi, la mancata messa in sicurezza del territorio e l’incapacità di adattare i nostri margini di sicurezza a questo tipo di precipitazioni che evidentemente sono frutto di mutazioni climatiche finora ignorate.
 
 Roma, 28 Ottobre 2011


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