Il prossimo 7 ottobre, secondo quanto anticipato al tavolo del comparto, riprenderà la trattativa con l’Amministrazione per il personale medico dell’Istituto. L’estate è trascorsa, ma i fronti aperti che non hanno trovato risposta pesano come macigni.
In particolare:
Il blocco del fondo incentivante ha provocato, dopo l’assunzione di tante colleghe e colleghi, una riduzione drammatica della quota pro-capite. Parimenti il carico di lavoro è aumentato in maniera esponenziale. Pensare di continuare a operare con questi ritmi è impossibile: servono regole valide su tutto il territorio nazionale. Non si può lasciare l’organizzazione del lavoro medico al dirigente di turno o al funzionario “addetto alla calendarizzazione”. Serve la regia del primario, che assolve tutte le responsabilità del Centro Medico Legale. E serve personale amministrativo che supporti l’organizzazione.
Forse non è chiaro. Stiamo per affrontare una riforma epocale sulla disabilità: con quante unità? Con quali mezzi e sedi? Si organizzano riunioni, convegni e dibattiti, e si trascurano le organizzazioni sindacali che rappresentano lavoratrici e lavoratori. Coloro che dovranno poi mettere in pratica le nuove direttive.
L’Amministrazione ha confermato il concorso per 1069 medici di I° livello, ma va chiarito subito se questa immissione porterà un aumento del fondo o a un nuovo e gravissimo impoverimento dello stesso.
NON SUBIREMO SENZA REAGIRE
La libera professione intramoenia e l’indennità di esclusività, dopo l’accordo firmato nel 2010, è diventata una chimera. INPS rivendica spesso i propri primati. Gliene conferiamo uno anche noi: è l’unico ente che non si è attivato in tal senso. La stragrande maggioranza dei medici è favorevole all’entrata a regime dell’accordo. Non vorremmo che per pochi “eletti” non si dia seguito al regolamento.
È urgente ridefinire la composizione della Commissione Medica Superiore in scadenza oramai da anni. Così come è necessario istituire la Commissione Medica Superiore delle CMV prevista dalla legge.
È essenziale aprire la discussione sul CCNI del 2024. Qualsiasi riproposizione dei vecchi contratti non ci troverà d’accordo. Non siamo più disposti a sottoscrivere accordi fotocopia in assenza di una reale volontà di affrontare i problemi. L’INPS deve fornire risposte sulle criticità che abbiamo evidenziato anche in questo comunicato.
È necessario stabilizzare i colleghi comandati provenienti da altre amministrazioni, così come è necessario permettere la mobilità dei medici dipendenti prima della conclusione del nuovo concorso.
È auspicabile l’attivazione dell’interpello per le UOS in scadenza a gennaio 2025.
È urgente arrivare nel più breve tempo possibile al saldo della retribuzione di risultato del 2023, pur comprendendo le difficoltà dei colleghi del personale oberati da una serie infinita di incombenze.
I medici aspettano…l’Amministrazione che fa?
FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Francesco Reali