Agenzia delle Entrate – Uffici Territoriali 1-2-3 Roma: Le Assemblee della DP bocciano l’accordo del 14 ottobre

25 Ottobre 2011

Uffici Territoriali 1-2-3 Roma: Le Assemblee della DP bocciano l'accordo del 14 ottobre

 I lavoratori degli Uffici Territoriali di Roma 1, Roma 2 e Roma 3 hanno partecipato numerosi alle assemblee da noi indette all’indomani dell’accordo nazionale che da’ il via ad una “sperimentazione” per questi uffici di 32 ore di apertura al pubblico (contro le attuali  24).
 

L’accordo  prevede anche un’anticipazione di apertura degli sportelli al pubblico (circa dalle 7.50 alle 8.45) solo per alcuni servizi come rilascio p.iva , c.f., tessere sanitarie e registrazione atti ed un’apertura con orario continuato pomeridiano per tre giorni la settimana.
Questa nuova sperimentale organizzazione si metterebbe in piedi da novembre con lavoratori che volontariamente dovrebbero rinunciare alla flessibilità prevista dagli attuali accordi sull’orario di lavoro in cambio di 10 euro, lordo dipendente
La nostra organizzazione ha delle grandi  perplessità rispetto all’ impianto ed ai termini dell’accordo come già rilevato nella nota del coordinatore nazionale che per questo ha sospeso la firma ed avviato una consultazione di tutti i referenti regionali.
Si  evidenzia  che una sperimentazione, se così si vuole chiamare,  richiederebbe una maggiore chiarezza  sui  presupposti, dovrebbe dar modo al tavolo che la deve accettare di valutare con attenzione le cause delle criticità che sono all’origine di una specifica soluzione organizzativa piuttosto che di un’altra.
Nel Lazio da tempo la nostra organizzazione ha lamentato una pressione insostenibile per i lavoratori degli sportelli di alcuni uffici; l’amministrazione ha dato quindi il via ad una formazione che ancora è ben lungi dall’essere completata, e di cui abbiamo già denunciato l’insufficienza; non si capisce quindi come si possa immaginare di procedere subito ad una sperimentazione contando sui numeri attuali.
Cosa ben più grave , la constatazione susseguente al   comunicato stampa  del 19 ottobre “Il Fisco punta sempre più sui servizi. Si allungano gli orari di apertura degli uffici delle Entrate”  che le due condizioni indispensabili per far partire i nuovi orari, cioè la ricognizione dei volontari per poter valutare come e quanto allungare tali orari e la conseguente trattativa di posto di lavoro, siano considerate ininfluenti per l’Agenzia che ha ormai dato fiato alle trombe e ci fa, con ancor più convinzione, dubitare della giustezza dell’accordo.
I lavoratori che hanno partecipato alle assemblee si sono pronunciati nettamente contro l’accordo , valutano negativamente  la richiesta di rinuncia alla flessibilità,considerandolo un pericoloso precedente su cui basare l’ organizzazione del lavoro e lamentando l’assenza di un buon clima lavorativo (avvalorato anche dal comunicato stampa dell’Agenzia  pubblicato prima della prevista ricognizione dei volontari).
Tutti i giorni i lavoratori che presenziano gli sportelli del front office si danno da fare per offrire  il miglior servizio possibile alla cittadinanza, nonostante la frequente mancanza degli aggiornamenti normativi di cui avrebbero bisogno, nonostante non abbiano il servizio di vigilanza e sicurezza che hanno altri uffici anche meno frequentati (es. Inps) o altri uffici dell’Agenzia che non hanno pubblico (uffici  centrali) , nonostante vengano lasciati  troppo spesso alla mercé di ludibrio da parte di cittadini incivili e nonostante turni spesso troppo onerosi e iniqui.
Ebbene questi stessi lavoratori avrebbero voluto poter decidere di come organizzare gli sportelli, l’orario continuato,ad es. potrebbe essere migliorativo delle condizioni sia del pubblico che dei lavoratori, ma la garanzia che si chiede è di turni max di 4 ore e non piace l’anticipazione di apertura solo per alcuni servizi perché è discriminante per quel cittadino che ne chiede un altro; insomma  da tempo si chiede una chiarezza nell’accesso del pubblico agli uffici dell’Agenzia che non è difficile a farsi ma trova preclusioni ed ostacoli  da parte dell’Agenzia stessa che sembra preoccuparsi troppo della propria immagine e troppo poco della risoluzione dei problemi che deve passare necessariamente per tavoli di trattativa “veri”  che abbiano al centro ,oltre al miglioramento del servizio ,la tutela delle migliori condizioni dei lavoratori  che quel servizio devono svolgere.  
 

                                                                                   p.la Del. Reg.. Trattante
                                                                                   Lauri-Sbocchia-Billeci
 

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