Alla Direttrice Generale
Dott.ssa Valeria Vittimberga
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Giuseppe Conte
per il tramite del Dirigente Area Relazioni Sindacali
Dott. Salvatore Ponticelli
OGGETTO: RICHIESTA TEP ASSUNTI 2023 E DIFFERENZIALI 2024
Da tempo la scrivente sigla pone all’Amministrazione il tema centrale dell’agenda sindacale: preservare il salario dei dipendenti. Cosa vuol fare l’Istituto per non perdere attrattività nei confronti delle altre pubbliche amministrazioni, posto il tetto al fondo imposto dal d.l. 75/2017?
La vertenza salariale che investe il paese è evidente a ogni osservatore, come è evidente la differenza retributiva tra dipendenti pubblici italiani e dipendenti delle PA europee. Una differenza che non accenna a ridursi, stante i miseri stanziamenti disposti dal Governo per il rinnovo dei contratti.
Rispetto a questa situazione abbiamo sempre offerto alcune possibili soluzioni tampone: abbiamo chiesto, ad esempio, l’attivazione di un tavolo per il riconoscimento del buono pasto in regime di lavoro agile, nonché l’erogazione di un’indennità forfettaria per le spese sostenute in Smart working.
Sono soluzioni che non risolvono il macro-problema, ma restano strade immediatamente percorribili in autonomia.
La prima proposta non troverebbe ostacoli in ARAN, ancorando l’attività lavorativa alle fasce di contattabilità. Del resto l’introduzione del ticket consentirebbe di sanare un disallineamento rispetto a moltissimi lavoratori del regime privato.
La seconda proposta doveva dar seguito a una promessa da marinaio fatta durante il COVID, e da INPS abbondantemente disattesa. L’Istituto si è nascosto dietro un dito, dicendo che fuori dal contratto collettivo non ci sono margini per stanziamenti che consentano altre uscite, svilendo in tal modo la contrattazione di ente, che invece dovrebbe essere valorizzata.
Entrambe le ipotesi, lo ribadiamo, sono immediatamente realizzabili, ma non hanno trovato il favore di un’Amministrazione che da troppo tempo, ormai, sembra propensa a fare costantemente economie, recando un grave pregiudizio alle tasche di lavoratrici e lavoratori.
È necessario interrompere questa spirale negativa e mostrare un segno di attenzione alle colleghe e ai colleghi che ogni giorno rappresentano con abnegazione il volto dell’Ente su tutti i territori.
Per questo non solo ci attendiamo un’apertura sul regolamento per l’erogazione dei buono pasto, ma chiediamo che il mese di agosto non vada disperso. L’Amministrazione fissi da subito due incontri, attivando gli uffici per la preliminare ricognizione, e calendarizzi all’ordine del giorno:
Accordo stralcio per il riconoscimento del TEP agli assunti 2023;
Differenziali stipendiali 2024.
Sul primo punto, al netto delle stime, è possibile procedere riprendendo la dizione vigente nei precedenti integrativi e blindando, in tal modo, il testo rispetto agli interventi dei ministeri vigilanti. Nessuna delle parti al tavolo ha manifestato obiezioni sul punto e rispetto al passato caro-affitti e inflazione hanno massacrato il potere di spesa dei dipendenti: questa attesa non ha senso! Oggi, in alcune aree del paese, colleghe e colleghi arrivano a spendere fino a 1.000 euro per l’affitto, quando non sono costretti a viaggiare per ritornare dai propri cari: il differimento a cosa serve?
Sul secondo punto, invece, abbiamo la necessità di comprendere se la ricognizione promessa dall’Amministrazione è stata realizzata e quali implicazioni essa ha. Attendiamo di capire, dati alla mano, la via più opportuna per consentire a tutti gli esclusi dalle progressioni passate di avere il riconoscimento di carriera agognato.
Siamo arrivati ad agosto. E sembra sempre più puntuale il detto “chi ha tempo non aspetti tempo”.
Si rimane in attesa di riscontro,
Cordiali saluti
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo