Martedì 16 luglio si è svolta l’assemblea dei medici iscritti e simpatizzanti della CGIL, caratterizzata da una grande partecipazione online con interventi da tutte le regioni del paese: segno della presenza capillare della nostra organizzazione su tutto il territorio.
Sul FONDO PER LA RETRIBUZIONE ACCESSORIA: ad oggi, dopo l’assunzione dei nuovi colleghi, nessun segnale concreto è giunto dall’Amministrazione, in risposta al crollo in termini di valore assoluto del salario. Avevamo chiesto una maggiore attenzione verso un segmento strategico dell’INPS, investito da maggiori responsabilità anche per volontà del Legislatore. Nessuno stanziamento è ancora stato accantonato per i medici dipendenti.
Sull’ ATTIVITÀ INTRAMOENIA E SULLA INDENNITÀ DI ESCLUSIVITÀ: dopo l’accordo siglato con l’Amministrazione nel 2010 è sceso il buio più fitto. L’impegno preso allora è rimasto lettera morta. Abbiamo quindi ricordato, per l’ennesima volta, che i medici INPS sono gli unici medici pubblici a non aver regolamentato l’attività intramoenia e la relativa indennità di esclusività. E c’è un evidente danno economico per il personale sul piano salariale e previdenziale.
Sui CARICHI DI LAVORO: emergono in maniera sempre più drammatica le condizioni critiche in cui operano i medici INPS, costretti perfino a lunghi spostamenti dalla sede di appartenenza per coprire gravi carenze di organico dovute anche a errori di natura organizzativa. Il numero di visite per commissione sta lievitando verso l’alto, ma con quale risultato? Stanchezza, disamore e maggiore possibilità di errori, pure a danno dell’utenza, quell’utenza che dovrebbe costituire il faro dell’azione professionale. Se non si interviene tempestivamente, l’assunzione di nuove attribuzioni legate alle disposizioni normative sulla disabilità può rappresentare l’innesco di una situazione esplosiva. Il rischio fallimento è dietro l’angolo.
Sull’ORGANIZZAZIONE: i nuovi primari devono poter organizzare l’attività lavorativa in piena autonomia. Gli amministrativi al servizio del CML, per parte loro, devono supportare l’azione dei primari, non dettare i tempi organizzativi. E anche qui si registrano, in molte sedi, croniche carenze di organico per un’evidente sottovalutazione dell’attività.
Sul CCNI 2024: lo abbiamo detto e lo ripetiamo ancora una volta. Non siamo più disposti a sottoscrivere accordi fotocopia in assenza di una reale volontà di affrontare i problemi. L’INPS deve fornire risposte sulle criticità che abbiamo evidenziato anche in questo comunicato. Diversamente la CGIL non avallerà un impianto fac-simile dei precedenti.
Sulle UOS (unità operative semplici): è necessario procedere con urgenza all’interpello, essendo queste in regime di proroga fino a gennaio 2025. Nei confronti dell’Amministrazione predichiamo ancora buonsenso: il fondo langue, almeno finché il tetto imposto dal d.l. 75/2017 non viene abbattuto. Costruire nuove unità vorrebbe dire danneggiare ulteriormente i lavoratori INPS. L’ipotesi ventilata dall’Amministrazione di creare 29 nuove UOS per il contenzioso non solo andrebbe a depauperare ulteriormente il fondo, ma sarebbe una mossa del tutto inefficace. Attendiamo, sul merito, un rapido confronto per cercare soluzioni più adeguate e sostenibili.
Gli spunti raccolti sono soltanto parte di un percorso di mobilitazione e di lotta dentro e fuori l’Istituto. Servono risorse, servono risposte.
FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Francesco Reali