Roma, 10 luglio 2024 – “La montagna ha partorito il topolino. Dopo le nostre proteste e dopo le critiche arrivate anche dai sindacati dei militari, la parte pubblica, senza aumentare gli appostamenti complessivi, ha pensato di spostare alcune risorse destinate alle indennità accessorie sulla parte fissa, con un aumento del valore dei punti del cosiddetto parametro stipendiale da 194,15 a 195. In soldoni 13 euro lordi. Per il personale in divisa gli aumenti medi, al netto degli anticipi già corrisposti, passano da 80 a 91 euro circa. Una miseria, soprattutto perché si tratta di una partita di giro. Resta la nostra priorità affinché il 100 per cento delle poche risorse disponibili vada su stipendio e indennità pensionabile. Con la contestuale necessità di reperire nuove risorse per le indennità accessorie”. Così in una nota il segretario generale del Silp Cgil Pietro Colapietro e il segretario nazionale di Fp Cgil Florindo Oliverio che hanno preso parte stamani, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica a Roma, ad un nuovo incontro per il rinnovo del contratto dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico.
“Dunque dopo ben 3 anni di mancato contratto e di mancati incrementi – dicono Colapietro e Oliverio – non possiamo più ignorare il fatto che i nostri salari sono stati erosi dal costo della vita e che ora è giunto il momento di agire. Le recenti parole del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, sottolineano la necessità di garantire un adeguato recupero del potere d’acquisto, che altrimenti andrebbe affievolendosi nel tempo. Inoltre gli ultimi dati Ocse comprovano che l’Italia si trova al terzultimo posto per i salari reali, con una diminuzione del 6,9% nel primo trimestre 2024 rispetto al quarto trimestre 2019″.
“È evidente che le lavoratrici e i lavoratori in divisa – chiosano i segretari di Silp Cgil e Fp Cgil -, che giorno dopo giorno garantiscono la sicurezza e il funzionamento della nostra società, meritano un adeguato riconoscimento economico per il loro lavoro. È compito nostro, come sindacato, fare pressione affinché vengano garantiti aumenti adeguati che tengano conto del valore del nostro operato e che ci permettano di vivere dignitosamente. È compito del governo smetterla di propagandare cifre lorde medie che puntano a confondere le acque. Per evitare di vedere in busta paga a quanto ammontano realmente questi roboanti aumenti smentendo gli ottimisti continuiamo a chiedere risposte al governo che continua a fare propaganda sulla pelle degli uomini e donne in divisa. In caso contrario saremo costretti a chiamare alla mobilitazione”.