LE RAGIONI DELLO SCIOPERO GENERALE:
LA MANOVRA AFFOSSA DEFINITIVAMENTE IL MIBAC
Care lavoratrici e cari lavoratori,
la nuova manovra dà il colpo definitivo alle residue speranze di rilancio del MIBAC, intervenendo in maniera pesantissima sull’organico con un nuovo taglio del 10% che, assommato al precedente, comporterà una riduzione di circa 4000 unità lavorative sull’organico teorico, con un soprannumero di personale di pari entità, mentre assorbirà per intero tutte le vacanze previste per le funzioni dirigenziali. Questo comporterà necessariamente una nuova razionalizzazione dell’apparato ministeriale, un ulteriore forte ridimensionamento dei servizi, una situazione drammatica dal punto di vista della salvaguardia dei livelli occupazionali con le prospettive di blocco dell’occupazione per molti anni, anche in presenza di massicci flussi di pensionamento del personale.
Questa prospettiva segna un declino irreversibile delle attività del Ministero, malgrado tutti gli impegni assunti dal Ministro in persona che dovevano essere finalizzati a derogare da logiche di taglio che non producono risparmi effettivi, ma solo una inaccettabile condizione di surplus di personale ingiustificabile sotto tutti i punti di vista.
Accanto a questi tagli indiscriminati un ulteriore attacco al salario ed ai diritti dei lavoratori, tramite il differimento nell’erogazione del TFS-TFR e la previsione punitiva di rinvio del pagamento della 13a mensilità in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte del dirigente, oltre che la previsione della discrezionalità sui trasferimenti coatti dei dipendenti pubblici su base regionale. Che si assomma al blocco salariale che produrrà effetti fino al 2017, al blocco assoluto del turn over, all’aumento dell’età pensionabile delle donne, al rinvio di un anno dei pensionamenti, ai tagli pesantissimi ai bilanci, al licenziamento indiscriminato dei lavoratori precari.
E inoltre le disposizioni del famigerato art.8 del decreto, che attacca il ruolo del CCNL e ripropone l’ennesimo attacco all’art.18 dello Statuto dei Lavoratori.
Una vera e propria macelleria sociale, che vede uniche vittime i lavoratori ed i ceti meno abbienti, mentre il governo si sta affannando a trovare soluzioni alternative, aumentando l’IVA e colpendo i consumi, solo per evitare il cosiddetto contributo di solidarietà previsto per i redditi più alti.
Alla luce di tutto questo chi può pensare che non si debba procedere ad una forte risposta di mobilitazione dei lavoratori, chi può pensare che lo sciopero generale non sia l’arma giusta di risposta ad una situazione che vede pesantemente compromessi i diritti ed il salario di milioni di lavoratori, le prospettive di crescita civile e sociale del nostro paese e quelle occupazionali dei giovani?
Ancora una volta spetta ai lavoratori difendere i propri diritti e quelli dei cittadini e la CGIL, come sempre, è al loro fianco in questa battaglia di civiltà.
E difendere il MIBAC significa difendere la Cultura ed il suo ruolo nello sviluppo di questo Paese.
PER QUESTI MOTIVI INVITIAMO TUTTE LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DEL MIBAC ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 6 SETTEMBRE 2011, INTERO TURNO DI LAVORO, E A PARTECIPARE ALLE MANIFESTAZIONI DI PROTESTA INDETTE A LIVELLO TERRITORIALE.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBAC