ED ECCOCI……………………………….
Con Questa iniqua manovra il Governo colpisce i servizi essenziali per i cittadini “trova” i soldi sempre nel solito modo; il “perimetro sociale” è sempre lo stesso colpisce i lavoratori dipendenti (pubblici e privati), protrae incertezza e confusione nell’età del pensionamento, non favorisce alcuna equità distributiva e fiscale, non sostiene lo sviluppo e anzi lo deprime ulteriormente e, dulcis in fundo, interviene in modo autoritario nella sfera delle relazioni industriali e programma una guerra frontale contro i diritti fondamentali quali quelli della garanzia contro i licenziamenti senza giusta causa.
In più, ad adiuvandum, colpisce i pubblici dipendenti con la minaccia di non pagargli più le tredicesime e non gli si vuole dare neanche il TFS quando , dopo tanti anni di lavoro, vanno finalmente in pensione ( ma andremo in pensione?) e forse con quel magro compenso potranno comprarsi la roulotte per andare in vacanza ( ma potremo andare in vacanza?).
Ma come si fa in un paese dove, secondo Bankitalia, la ricchezza nazionale assomma a 4 trilioni e mezzo di euro, pensare che questi patrimoni non debbano in modo ordinario contribuire minimamente alle azioni di risanamento e che invece tocca sempre ai soliti fare sacrifici come da vent’anni a questa parte e cioè i lavoratori, i pensionati, i cittadini meno abbienti?
Ma come si fa a proporre di aumentare l’iva che colpisce, indipendentemente dal reddito, tutti i cittadini ed ovviamente pesa di più su chi ha meno; chi propone ed auspica questo non paga proprio niente.
Nel pubblico impiego c’è inoltre un altro grave problema: il potere d’acquisto degli stipendi. Infatti, come ricorderete, non vedremo lo stipendio aumentato fino al 2017 e nel frattempo, l’inflazione avanza.
Ci vuole altro per proclamare lo sciopero generale? Penso che sia abbastanza.
Colleghi difendete i diritti conquistati con tante lotte
Difendete la vostra dignità di lavoratori
Difendete il vostro salario date forza alle giuste rivendicazioni
Aderite allo sciopero indetto dalla CGIL il 6 settembre
Se non ora quando!
MICHELE PIETRAFESA