Caporalato: Fp Cgil, da governo propaganda su ispettori lavoro

05 Luglio 2024

Roma, 5 lug – “Abbiamo letto le dichiarazioni della Presidente del Consiglio in occasione della cerimonia di commemorazione delle vittime sul lavoro e constatiamo amaramente che, ancora una volta, la propaganda prende il sopravvento sui fatti. La Presidente del Consiglio dichiara che il Governo da lei presieduto ha disposto l’assunzione di 1600 ispettori del lavoro in più. Si tratta di numeri non corrispondenti alla realtà: i concorsi che hanno portato all’ingresso di circa 800 ispettori del lavoro e circa 600 ispettori tecnici sono il frutto del lavoro del precedente Governo, mentre l’attuale ha previsto solo un incremento di 250 unità per gli ispettori tecnici, che porterà ora all’espletamento di un concorso per 760 ispettori tecnici. Di questi 760 posti, quindi, solo 250 sono merito del Governo attuale e glielo riconosciamo. Gli altri 500, però, sono il frutto delle rinunce alla presa di servizio di una attività, quella di vigilanza, che richiede competenze e responsabilità, a fronte di una retribuzione non adeguata. Rispetto a questo, da tempo, come FP CGIL chiediamo che vi sia un serio investimento sull’attività di vigilanza, in termini di risorse economiche, strumentali e umane”.

Lo si legge in una nota di Fp Cgil.
“La Presidente del Consiglio lo sa, ad esempio, – si legge ancora – che tuttora il personale dell’INL non ha un software per l’elaborazione delle buste paga e deve fare calcoli a mano o chiedere ad altri soggetti il favore di elaborare una busta paga per poter tutelare i lavoratori? Lo abbiamo fatto presente, qualche mese fa, da ultimo anche alla ministra del Lavoro e da allora aspettiamo ancora che qualcosa si muova”.
Secondo il sindacato, “anche il raddoppio dei controlli tanto sbandierato nasconde un’altra triste verità: per aumentare il numero dei controlli, infatti, occorre far ‘correre’ gli ispettori, impedendo loro di indagare a fondo i fenomeni di illegalità. Un’indagine su un maxi cantiere come quello di Firenze, ad esempio, con decine e decine di aziende impegnate, richiede mesi di indagine, per ricostruire la catena di comando e verificare la presenza di appalti illeciti o forme di caporalato. Così accade che gli ispettori siano costretti a fare numero, andare presso piccole o piccolissime imprese, per trovare qualche lavoratore in nero, mettendo da parte le ispezioni più lunghe e complesse, perchè non sono in linea con la corsa ai numeri. Anche per questo domani saremo a Latina”, conclude Fp Cgil.
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