(Dalla terza pagina della Gazzetta del Sud del 15 agosto 2011 articolo di Agnese Mandelli).
La manovra apre il rischio di un «cinico ricatto» alla sanità «per incentivare la riduzione delle prestazioni sanitarie più onerose a danno della tutela della salute dei cittadini». Questa la conseguenza del differimento delle tredicesime per i medici negli ospedali che non raggiungono gli obiettivi di risparmio, secondo il segretario nazionale Fp-Cgil Medici, Massimo Cozza. Inoltre, dice Cozza, i medici «sono soli al fronte» e i servizi sanitari, con i tagli agli enti locali, subiranno «pesanti ricadute». «Tutti i sindacati medici (confederali e autonomi) hanno già proclamato unitariamente a luglio lo stato di agitazione e, a settembre – dice il sindacalista – concorderemo insieme ogni possibile azione di mobilitazione a difesa della sanità pubblica».
Più cauto il segretario nazionale di Anaao-Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri, Costantino Troise: «Aspettiamo il testo. Quello che preoccupa di più è lo scippo della liquidazione per due anni. Non so come si possa dire che la sanità non si tocca. Penso che ignorino che i medici facciano parte del pubblico impiego».
Il panorama delle norme riguarda 110mila tra medici e dirigenti sanitari. «Al blocco del contratto e della retribuzione fino al 2014, oltre al prelievo forzoso sopra i 90mila euro, adesso – dice Cozza – ci saranno anche minori giorni di riposo per le festività praticamente soppresse (con relative minori indennità economiche) e il Tfr posticipato di ben due anni per chi andrà in pensione».
Inoltre «al taglio di 8 miliardi della Sanità deciso nella manovra di luglio – sottolinea Cozza – si aggiungono altri 6 miliardi di tagli agli enti locali che si trasformeranno in una devastante riduzione dei servizi sociali con ulteriori pesanti ricadute anche in sanità».
Il senatore del Pd, Ignazio Marino, chiede chiarezza al ministro della Salute, Ferruccio Fazio: «Se l’anticipazione di un anno del federalismo porterà con sé anche l’anticipo dei costi standard, il Servizio sanitario nazionale sarà cannibalizzato».