Croce Rossa Italia: no alla privatizzazione – 4° giorno di protesta Comunicato congiunto Fp-Cgil, Sinadi Cri, Fialp Cisal Cri e Usb P.I.
Roma, 21 luglio 2011
Negli ultimi anni l’Ente Pubblico Croce Rossa Italiana ha subito un progressivo depauperamento dei servizi, dovuto principalmente al fatto che la CRI è stata obbligata alla partecipazione a gare pubbliche piuttosto di un affidamento diretto dei servizi di urgenza/emergenza per i quali la stessa CRI percepisce un sovvenzionamento statale.
È da tempo in atto un processo di revisione dei compiti e delle attribuzioni dell’Ente Pubblico Croce Rossa Italiana. Nonostante la 12° Commissione del Senato della Repubblica stia lavorando alacremente, ci sono state delle accelerazioni verso una privatizzazione scriteriata
della CRI.
Senza entrare sull’opportunità di ipotesi affrettate in spregio del lavoro istituzionale che da tempo la citata Commissione sta svolgendo, la privatizzazione della CRI in ipotesi avrebbe lo scopo principale di fare cassa tramite la vendita del patrimonio immobiliare della Croce Rossa per sanare un disavanzo che negli anni si è accumulato per una mala gestione amministrativa di cui è stato sempre reso impossibile attribuire, per motivi di opportunità politica, una precisa responsabilità amministrativa, civile e patrimoniale.
In questo contesto, l’improvvisa accelerazione impressa dal Commissario Rocca sul Comitato Provinciale di Roma per il quale ha disposto una riorganizzazione senza alcuna consultazione con le Organizzazioni Sindacali, a valle di un documento approvato il 15 luglio u.s. con i vertici dell’Associazione CRI che, tra le altre cose, richiedevano esplicitamente la privatizzazione dei Comitati Locali, unitamente a voci insistenti sulla riproposizione nel prossimo Consiglio dei Ministri di quelle norme presenti nella prima stesura della Manovra Economica poi stralciate, hanno spinto i Coordinatori Nazionali di FIALP CISAL, CGIL FP, SINADI, USB PI della CRI ad intraprendere alcune iniziative a tutela della natura giuridica dell’Ente e dei posti di lavoro di tutto il personale, soprattutto quello precario, ormai all’esasperazione. Lo sciopero della fame in staffetta dei Coordinatori iniziato il 18 luglio ed una Manifestazione Nazionale da tenersi a Roma sotto i palazzi governativi sono le forme di protesta individuate dai lavoratori e dalle OO.SS. della Croce Rossa per richiamare l’attenzione della cittadinanza e della classe politica italiana sul delicato momento che sta attraversando la Croce Rossa Italiana ed i suoi lavoratori.
Nel frattempo, la prossima settimana presso le strutture adiacenti all’Az. Ospedaliera S. Camillo – Forlanini, si terrà un “OPEN DAY” aperto alla cittadinanza nel quale illustreremo le motivazioni della protesta e le nostre proposte. Seguiranno le specifiche organizzative. La nostra articolare attenzione prestata alla situazione del Comitato Provinciale di Roma è legata al fatto che essa è il primo (ma sicuramente non l’ultimo) banco di prova su cui “testare” il nuovo modello dis-organizzativo di Croce Rossa.