Nonostante le proteste della società civile e della stragrande maggioranza del mondo della sanità contro il Ddl Calabrò sul testamento biologico – anche con il successo dell’appello promosso dalla FPCGIL e dalla FPCGIL Medici “Io non costringo, curo” con oltre 11mila adesioni
di medici e di operatori sanitari – oggi in aula alla Camera si sta votando il primo articolo.
Una decisione assunta da una politica rinchiusa nel suo fortino, lontana dai cittadini che hanno una chiara consapevolezza dei loro diritti, a partire dalla libertà di scelta, e distante da medici e operatori sanitari che quotidianamente vogliono dare risposte di cura e di assistenza in una alleanza terapeutica sempre rispettosa delle volontà del paziente, comprese le direttive anticipate.
Pericoloso, ideologico e giustizialista. L’art 1, oggi in discussione in aula, puntualizza che l’attività medica e quella di assistenza è esclusivamente finalizzata alla tutela della vita e della salute e poi richiama gli articoli 575 (omicidio), 579 (omicidio del consenziente) e 580 (istigazione o aiuto al suicidio).
Un tintinnare di manette per medici e operatori sanitari che rischiano di essere criminalizzati anche se rispettano il codice deontologico.
Oggi abbiamo comunque inviato al Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio la formale richiesta del parere del Consiglio Superiore di Sanità,
prima dell’approvazione definitiva da parte del Parlamento, per stabilire se l’alimentazione e l’idratazione artificiale sono da considerarsi atti medici.
Roma, 6 luglio 2011