ALES S.p.a., ovvero: Solo precariato aggiuntivo?
Ci è pervenuta una nota unitaria delle federazioni dei metalmeccanici CGIL, CISL e UIL, relativa alla misera vicenda che si sta consumando sulla pelle di 300 lavoratori cassaintegrati ex LSU di cui, con grande compiacimento e in pompa magna, ci era stato annunciato l’assorbimento nella ALES. Peccato che tale assorbimento venga attuato solo a tempo determinato, per la durata dei progetti a cui questi lavoratori sono applicati. Quindi 12 mesi e sul futuro nessun impegno preciso. Questo a seguito di un parere RGS, l’ennesimo a dimostrazione di chi realmente comanda al MIBAC. Pareri che il MEF sforna a richiesta e guarda caso sempre nella direzione opposta agli interessi dei lavoratori e del MIBAC stesso, come nel caso della mobilità dei lavoratori ex ETI cui la sosta stagionale viene improvvisamente assimilata al part-time.
Noi abbiamo sempre ritenuto che la soluzione per questi lavoratori sia la stabilizzazione occupazionale e questa soluzione invece riproduce una sacca di precariato di ritorno ingiustificabile sotto tutti i punti di vista. Inoltre l’Amministrazione nella riunione plenaria aveva demandato la regolamentazione del rapporto di lavoro all’autonomia del tavolo ALES Federazioni delle categorie interessate, salvo poi esercitare un diritto di decidere con atto esterno.
Noi pertanto esprimiamo piena solidarietà fattiva ai lavoratori ex LSU, chiediamo con forza che vengano individuate soluzioni stabili e durature dal punto di vista delle certezze occupazionali e riteniamo che ALES sia autonomamente in grado di fornirle.
E, per quello che riguarda il ruolo e la funzione di ALES, riteniamo pure di rilevare come questa vicenda proponga profondi interrogativi su ruolo, funzioni e funzionalità di una società privata gestita direttamente dall’Amministrazione e però fuori da controlli e procedure ordinarie vigenti nella P.A..
Roma, 4 luglio 2011
FP CGIL MIBAC
Claudio Meloni