Ieri abbiamo appreso su alcuni quotidiani della estemporanea richiesta del Ministro Tremonti al Presidente del Consiglio Berlusconi: “Perché non chiudiamo l’ICE?”.
Ogni anno il Governo, in fase pre-estiva, ventila la possibile chiusura dell’Istituto per il Commercio Estero. Un fatto inaccettabile che respingiamo subito e con grande determinazione.
Il sistema delle imprese deve essere sostenuto attraverso strumenti che agevolino la sua internazionalizzazione e aumentino il suo livello di competitività. L’ICE svolge da questo punto di vista un compito importante e potrebbe farlo ancor meglio se non fosse mal finanziato e costantemente messo in discussione con proposte grossolane, tagli lineari e totale assenza di progettualità a scapito delle prospettive di sviluppo.
Lavoratori e dirigenti dell’ICE meritano rispetto per il compito che svolgono, non di rado in condizioni difficili. Lo ripetiamo: l’istituto per il commercio con l’estero non è un carrozzone buono per qualunque taglio, ma una risorsa per il nostro sistema produttivo. Se c’è un progetto di riforma per il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese, siamo pronti a discutere e a collaborare. In caso contrario ci troviamo di fronte alla solita boutade irresponsabile e francamente poco originale.
Roma, 10 Giugno 2011