Giustizia, DGMC – Richiesta incontro sulle numerose criticità e riavvio tavolo famiglie professionali

16 Maggio 2024

Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità

Alla Direzione Generale del Personale, delle risorse e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Dott. Alessandro Buccino Grimaldi

Alla Direzione Generale dell’Esecuzione Penale e di Comunità

Dott. Domenico Arena

prot.dgmc@giustiziacert.it

Con la presente la scrivente O.S. intende porre l’attenzione su una serie di questioni dirimenti per i lavoratori del DGMC.

Ci riferiamo innanzitutto alla necessità di riprendere quanto prima, il confronto sulla definizione delle famiglie professionali, passaggio essenziale per il rinnovo del contratto integrativo.

In considerazione della prossima convocazione sindacale al Ministero della Giustizia prevista per il 22 maggio p.v. , si evidenzia che l’ultimo incontro sulle famiglie professionali risale al 30.11.23 e che a tutt’oggi le OO.SS non hanno ricevuto alcun riscontro rispetto alle osservazioni che erano state rappresentate in sede di contrattazione.

A tale proposito si rammenta l’urgenza di chiudere l’accordo sui passaggi in deroga ( ex art. 18 c. 6 CCNL 2019-2021) la cui scadenza è prevista al 31.12.24. Riteniamo che non dare seguito a questa previsione contrattuale arrechi un grave danno ai lavoratori del Dgmc che da tempo attendono il riconoscimento professionale e la valorizzazione dell’esperienza lavorativa. Fondamentale è anche la definizione dell’Area delle Elevate Professionalità, individuando compiti e responsabilità, sia di tipo organizzativo/gestionale sia di tipo professionale/di studio, come indicato dal CCNL nella definizione degli incarichi, resi obbligatori per l’appartenenza all’Area.

La proposta dell’amministrazione dovrà anche prevedere la parte relativa alle prospettive di carriera cui ciascun profilo di ruolo può accedere, individuando delle indennità, per specifiche responsabilità, nell’ambito dell’Area Assistenti e di posizione organizzativa nell’ambito dell’Area Funzionari.

Contestualmente la scrivente FP Cgil coglie l’occasione per rappresentare a Codesta Direzione la necessità di avviare un confronto sindacale su problematiche che a diverso titolo interessano il dipartimento.

In particolare ci sono state segnalate numerose criticità sull’applicazione del sistema di rilevazione dell’orario di servizio “time management”, innanzitutto a livello operativo, in quanto il programma in dotazione non sembra rispondere alle esigenze lavorative di tutto il personale, che svolge gran parte dell’attività lavorativa in servizio esterno. Inoltre a parere della scrivente, il sistema così come è stato configurato, nella maggior parte dei casi non rispetta gli accordi siglati a livello locale sull’orario. Essendo argomento deputato alla contrattazione, si chiede di attivare al più presto il confronto sindacale, tenuto conto non di aver ricevuto alcuna informativa sui criteri di applicazione.

Inoltre ci giunge notizia, che negli uffici dell’Interdistretto della Toscana, sia stata sospesa l’erogazione dei buoni pasto al personale che nelle giornate di rientro pomeridiano, aveva effettuato la pausa pranzo dopo le 6 ore, non completando l’orario giornaliero. L’art. 4 comma 2 dell’accordo Aran del 1996 precisa che “il buono pasto viene attribuito per la singola giornata lavorativa nella quale il dipendente effettua un orario di lavoro ordinario superiore alle 6 ore, con la relativa pausa prevista…” pertanto il mancato completamento dell’orario di servizio non pregiudica il diritto al riconoscimento del buono pasto ed eventuali carenze di orario verranno recuperate con le modalità previste dagli istituti contrattuali. Stante quanto rappresentato si chiede un intervento urgente di codesta Direzione a chiarimento della questione.

Infine la scrivente FP CGIL richiama l’attenzione sulla grave difficoltà operativa vissuta dai lavoratori degli uffici di esecuzione penale esterna, degli uffici di servizio sociale per i minori, degli IPM, in considerazione delle carenze di funzionari di servizio sociale, funzionari pedagogici, amministrativi e contabili, a fronte dell’incremento dei carichi di lavoro e delle problematiche organizzative (mancanza di sedi adeguate, strumentazione informatiche, card, auto di servizio, conducente di mezzi). Nel merito delle auto di servizio a guida del personale delle funzioni centrali, ci risulta che le stesse siano sprovviste della polizza assicurativa Kasko e quindi gli eventuali danni arrecati alle auto non sarebbero protetti da indennizzi assicurativi, ma sarebbero a totale

carico dei lavoratori. Si chiedono delucidazioni su quanto rappresentato e si sollecita l’attivazione della polizza suindicata.

Come già rappresentato in precedenti occasioni, l’incremento di organico previsto per il DGMC, è insufficiente a soddisfare il reale fabbisogno di personale degli UEPE e dei servizi minorili, in relazione all’aumento dei carichi di lavoro a seguito dei recenti cambiamenti normativi e ai dipendenti che andranno in quiescenza. In attesa delle nuove assunzioni, in un sistema già al limite della sostenibilità, dove in diverse sedi è stato indetto lo stato di agitazione, si chiede di individuare le priorità istituzionali da perseguire, a tutela dello stato psicofisico dei lavoratori e per garantire la mission del sistema dell’esecuzione penale.

A tale proposito, per poter misurare il reale fabbisogno di unità di personale e arrivare a definire un carico di lavoro sostenibile, rinnoviamo l’invito ad avviare un confronto approfondito sui carichi di lavoro, non considerando soltanto il mero numero dei casi assegnati, ma misurando il tempo lavoro dei diversi interventi e di tutte le attività inerenti i progetti, gli sportelli di prossimità, l’attività all’interno dei tribunali e II.PP.

Inoltre in previsione dell’interpello di mobilità che verrà indetto prima dell’assunzione dei vincitori del concorso dei 413 FSS, si chiede di voler recepire il parere espresso dal Dipartimento della Funzione Pubblica n. 0103321/2022 del 24.03.2022, con il quale viene chiarito che il termine posto dall’art. 35 del D.Lgs n. 151/2001 (il vincolo dei 5 anni di permanenza nella sede di prima assegnazione) è derogabile da parte delle pubbliche amministrazioni, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse, allo scopo di evitare sedi e posti vacanti. Si chiede pertanto di consentire la partecipazione al prossimo interpello anche ai dipendenti assunti dal dicembre 2019, che non hanno ancora maturato i cinque anni di servizio. Si rappresenta che tale procedura è stata già applicata al DAP in occasione di un interpello indetto.

Relativamente alle assunzioni di personale tramite lo scorrimento di graduatorie di idonei, si rinnova la richiesta che l’assegnazione dei neo assunti, sia preceduta da un interpello straordinario di assestamento, al fine di dare al personale in servizio afferente all’area amministrativa e contabile la possibilità di fruire del diritto alla mobilità.

Stante la complessità di quanto rappresentato, si invitano codeste Direzione a calendarizzare una serie di incontri al fine di avviare un confronto sulle questioni evidenziate.

Cordiali saluti.

Per la FP CGIL

La Coordinatrice Nazionale

Paola Fuselli

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