L’accordo economico FUA 2010 ratifica quanto è già stato definito con i criteri di ripartizione FUA nell’accordo del 29 aprile 2009 (accordo non sottoscritto dalla FP CGIL).
Visto il nostro giudizio negativo su quell’accordo, senza voler ribadire tutte le valutazioni di merito che hanno portato questa O.S. a non firmarlo (motivazioni e giudizi già espressi nei comunicati precedenti), e prima di sottolineare alcuni punti che continuano a non convincere la FP CGIL, tanto da non poter sottoscrivere l’accordo economico, vorremo evidenziare un aspetto per noi sicuramente migliorativo ma non sufficiente.
Finalmente dopo due anni che questa O.S. ha portato avanti una “battaglia” sindacale e culturale a difesa delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, due anni anche di discussioni e polemiche, vengono riconosciute, nella “produttività collettiva”, le presenze equiparate quali la maternità obbligatoria, le terapie salva vita, le assenze per infortuni sul lavoro, la legge 104 etc.
I motivi, invece, che continuano a far esprimere un giudizio negativo a questa O.S. sull’accordo FUA, e su cui vogliamo porre l’attenzione sono:
Infine, la FP CGIL non condivide la scelta contenuta all’art. 2 lett. A) dell’accordo stesso che, inspiegabilmente, non prevede una riparametrazione dell’accantonamento della somma di euro 74.867,10 (destinata al pagamento delle incentivazioni di una parte del personale in servizio presso l’amministrazione centrale) in considerazione anche delle medie individuali annue previste dall’amministrazione dove si riscontra che gli autisti percepiranno circa 4.000 euro lordi, il personale con altri disagi circa 2.300 euro lordi, altri circa 1.300 euro lordi, altri resp. gruppo circa 1.500 euro lordi.
A ciascuno le proprie scelte e le proprie responsabilità. La FP CGIL si assume le sue ed ha deciso di non firmare.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
P.s.: C’è, a nostro avviso, una questione di “vitale importanza” rimasta irrisolta: se INTESA/UGL non ha ottenuto quello che chiedeva perché ha firmato l’Accordo economico?