20.04.2011 – Con nota all’Amministrazione del 29 marzo u.s. avevamo avuto già modo di puntualizzare la nostra opinione sulla vicenda legata al riassorbimento dell’assegno ad personam, attraverso l’incremento retributivo derivante dalla firma del contratto, biennio economico 2008/2009.
Di seguito, alleghiamo la risposta dell’Amministrazione che, pur se esattamente attesa nei contenuti proposti, ci induce ad un ulteriore commento, a costo di sembrare ripetitivi.
Purtroppo sta avvenendo puntualmente quello che avevamo prospettato, già prima che la riforma venisse applicata, ma questo non è certo motivo di consolazione; così come, di contro, non è motivo di sconforto rammentare che l’opposizione nei confronti della riforma che, in quella fase, vide la CGIL protagonista, pagò forse l’eccessiva disattenzione di tante lavoratrici e tanti lavoratori, soprattutto del settore maggiormente penalizzato, quello amministrativo, malgrado il peggioramento delle condizioni di lavoro e retributive fosse più che mai evidente.
La formulazione dell’art.174 del D.L.ivo 217/05 rende difficile se non impossibile la soluzione immediata del problema: da un lato, di concerto con il nostro avvocato stiamo verificando la possibilità giuridica di un diverso riassorbimento dell’assegno ad personam, dall’altro, non possiamo che confermare la via già intrapresa – sempre con il nostro patrocinio – da molte colleghe e molti colleghi, attraverso la quale, con la richiesta di un inquadramento più coerente con l’anzianità e le competenze maturate, pensiamo si possa valorizzare al meglio, oltre all’aspetto professionale, anche quello retributivo.
Mario MOZZETTA