Ieri, 6 aprile, abbiamo incontrato, come previsto, l’Amministrazione L’oggetto formale della riunione era il:
FUA 2010
In realtà, l’Amministrazione ha presentato un’ipotesi di Accordo relativo al servizio di assistenza fiscale ed economie di gestione. Per quanto riguarda il settore Economia, l’importo relativo all’assistenza fiscale si aggira intorno ad oltre 680.000 euro, mentre, per le Finanze, la cifra è di 1.733 euro.
In entrambi i casi alla Dirigenza sarebbe destinato il 10% dell’intero importo ed il restante 90% andrebbe ulteriormente suddiviso: il 35% entra nel FUA 2010 destinato alla collettività del Personale delle aree,il 65% a quanti materialmente si sono dedicati a tale attività. Il meccanismo è analogo a quello dell’anno precedente, ma quest’ anno abbiamo chiesto di conoscere le quantità concrete che vanno a quanti si sono dedicati a tale attività per verificare eventuali differenze.
Per quanto riguarda le economie di gestione la proposta dell’Amministrazione prevede 2.391.481 euro per l’Economia e 854.932 euro per le Finanze. La proposta presenta un 85% da conferire al Fondo delle aree funzionali ed un 15% per la Dirigenza.
Abbiamo inoltre evidenziato all’Amministrazione la necessità di conoscere i criteri, almeno quelli fondamentali, che costituiranno l’ossatura dell’Accordo FUA 2010, onde evitare spiacevoli sorprese, quali quella ad esempio di scoprire, solo successivamente, che si firma prima un Accordo sull’assistenza fiscale 2010 identico, nelle linee guida, a quello dell’anno precedente, salvo, casualmente, e solo dopo, verificare che il FUA 2010 reca sostanziali mutamenti.
In sostanza, abbiamo chiesto la conoscenza contestuale degli Accordi inerenti il FUA 2010.
Concludendo, come già detto sopra, la contestuale conoscenza e la trasparenza dei criteri ed importi correlati ad i vari accordi riferibili al FUA 2010, sono per la nostra sigla un elemento irrinunciabile.
In tal senso abbiamo rammentato all’Amministrazione che tale traccia strategica vale anche per i turni e le reperibilità, laddove ci attendiamo la proposta di un accordo quadro che rechi non solo i tetti individuali per i turni, ma i tetti complessivi di turni assegnati ai vari centri di costo (Uffici).
Consapevoli che tutto ciò comporterà un aggravio di impegno per l’Amministrazione, (e questo certamente non ci diverte); abbiamo tuttavia altrettanta consapevolezza di quanto la riorganizzazione del MEF stia impegnando i lavoratori che vedranno oltretutto i loro salari accessori fermi per tre anni.
RIORGANIZZAZIONE
Anche se tale argomento , con i problemi che via via si stanno evidenziando, non era all’ordine del giorno abbiamo sollecitato l’Amministrazione ad innalzare la soglia d’attenzione sulle criticità che di giorno in giorno si vanno manifestando.
Innanzitutto abbiamo chiesto che, almeno in questi primi mesi, la presenza della Ragioneria al tavolo di confronto debba essere fattiva e permanente. Allo stesso modo siamo tornati a sollecitare la presenza del settore dell’Informatica, persistendo, anche ieri, la sua visibile assenza.
Non sono infatti pochi i problemi che ci vengono segnalati dall’interno del nostro Ministero e dalle Amministrazioni interessate.
Nella trasmigrazione dei dati (connessi all’operazione cedolino unico), in molti casi non si sono conservati dati omogenei alle situazioni precedenti, come ad esempio nella trasmissione delle deleghe sindacali.
Taluni territori regionali stanno segnalando, per qualche Ministero, l’assenza del salario accessorio, dal cedolino stesso. Ci rendiamo conto che non tutto sicuramente è imputabile alla riorganizzazione interna, ma il fatto certo è che mentre troviamo sempre i Funzionari disponibili e pronti a favorire la trasparenza dei dati, non ci è possibile sottacere la difficoltà a poter colloquiare con la Dirigenza dello specifico settore.
Forse il varo delle nuove procedure di cui sopra andava disgiunto, molto più marcatamente, nel tempo, dalla chiusura delle DTEF e dalla ricomposizione delle relative funzioni nelle RTS. Riteniamo che, se l’organizzazione del lavoro (sia strategica sia gestionale) tende ad escludere nella sostanza i lavoratori e chi li rappresenta da un confronto reale, i risultati non potranno essere splendidi, ma talvolta addirittura grotteschi.
Ci riferiamo anche al fatto che, in taluni territori provinciali, qualche Dirigente trova il tempo e la voglia di fare ordini di servizio relativi a mobilità interne, notificando poi al Sindacato il preciso articolo di legge (che certamente va sempre rispettata nella sostanza) con il quale si rammenta in modo eccessivamente ed esclusivamente formale come si debba intendere “l’informazione”.
Intanto qualche altro Dirigente scopre e propone la “sinergia” tra sedi, senza che tutto ciò abbia una qualche eco, conoscenza e confronto al tavolo negoziale nazionale. In tal modo, in sede di confronto centrale, giungono solo vaghe informazioni sulle criticità che il Personale quotidianamente affronta nelle sedi, nel tentativo apprezzabilissimo di dare risposte all’utenza.
COMMISSIONI TRIBUTARIE
Abbiamo infine sollecitato ancora una volta la necessità di avere al tavolo la concreta presenza dei vertici del Dipartimento delle Finanze, avendo constatato la sempre maggiore urgenza di un approfondimento generale nelle strategie operative e negli assetti organizzativi di tale Dipartimento. Infatti, in particolare, nelle Commissioni tributarie, siamo ancora in attesa di affrontare il problema, (che si era sollevato nelle scorse settimane) per la cosiddetta “doppia dirigenza”. Nel frattempo sta nascendo un nuovo problema collegato alla “acquisizione dati riguardanti il valore della lite”. Non vogliamo con il presente comunicato entrare nel merito di tale questione. Vogliamo solo dire che anche se la norma collega più strettamente le scelte organizzative alla Dirigenza, dall’altra i valori contenuti nei CCNL non sono decaduti, e la condivisione delle proposte è il miglior percorso praticabile quando i lavoratori devono perseguire obiettivi di lavoro.
Roma, 7 aprile 2011
p. FP CGIL naz. MEF
Daniele Nola