Se il buongiorno si vede dal mattino, c’è poco da stare sereni. L’esito del primo tavolo tecnico per il CCNI 2024 del personale medico INPS non è stato positivo.
Già nei precedenti incontri, a valle della definizione tardiva dei contratti 2022 e 2023, avevamo ribadito la necessità di apportare sostanziali modifiche per adeguare l’impianto contrattuale alle trasformazioni registrate negli ultimi anni. La riproposizione di un accordo fotocopia era irricevibile.
Due, in particolare, le questioni poste come pregiudiziale: il riconoscimento del “rapporto di esclusività” e la regolamentazione delle attività lavorative svolte in regime di intra ed extramoenia.
In occasione dell’incontro tenutosi martedì 20 febbraio, abbiamo quindi fornito la documentazione inerente al percorso giuridico che ha consentito all’INAIL di perseguire la medesima strada. Malgrado le evidenze, per INPS sembrano non esistere i presupposti per l’adozione di tali correttivi all’interno del nostro Istituto.
È fondamentale, a nostro avviso, trovare risorse ad hoc per disciplinare tali riconoscimenti, perché l’impoverimento di un’intera categoria professionale non è un problema che può più essere rimandato.
Le problematiche dei medici, che sono cogenti e richiedono un intervento immediato, sono diverse:
È stato proposto, in tal senso, un incontro con il Coordinatore Generale Medico Legale e la DC Inclusione per discutere tali criticità.
In merito alle commissioni e alle risorse pervenute dal MEF, abbiamo chiesto indicazioni sulla destinazione prevista per gli stanziamenti disposti. L’Amministrazione ha chiarito che la liquidità sarà utilizzata per l’assunzione di 100 medici, i quali affiancheranno i componenti delle CMV. È un’ipotesi che non ci convince, almeno finché non vengono recuperate risorse per l’indennità di esclusività. Sarebbe più opportuno, ai fini organizzativi, attendere la stabilizzazione degli 800 convenzionati esterni e procedere quindi a una ricognizione delle professionalità acquisite.
Sulle CMV, abbiamo ribadito che esse dovranno prevedere una rotazione dei componenti, così da permettere a tutti i medici INPS di diventare “esperti” della materia.
A margine della discussione abbiamo fatto presente l’assoluta necessità di superare il tetto al fondo del 2017. INPS si è impegnata a verificare con il MEF ogni possibilità, facendosi carico di questa istanza per consentire una deroga.
Pacta sunt servanda.
Il prosieguo delle trattative ci vedrà fortemente critici in mancanza di risposte concrete.
FP CGIL Giuseppe Lombardo Francesco Reali |
UIL PA INPS Sergio Cervo Gian Paolo Cioccia |