Agenzia delle Entrate – Riflessioni su riorganizzazione uffici – Toscana

18 Luglio 2011

Riflessioni su riorganizzazione uffici – Toscana

Firenze, 07/03/2011

Ai responsabili delle Agenzie Fiscali
FP CGIL territoriali della Toscana
LORO SEDI

Alle Lavoratrici e ai Lavoratori
Agenzia delle Entrate
Uffici della Toscana
LORO SEDI

Al Direttore Regionale della Toscana
Agenzia delle Entrate
FIRENZE

Ai Direttori Provinciali della Toscana
Agenzia delle Entrate
LORO SEDI

 
 

Oggetto: Agenzia delle Entrate – riflessioni sul modello organizzativo e assegnazione del personale alle diverse articolazioni delle Direzioni provinciali.

La recente riunione (23/2/2011) con il Direttore Regionale sulle posizioni organizzative e incarichi di responsabilità impone una pacata riflessione su quanto sta accadendo nella nostra regione.
In primo luogo ci preme ricordare che siamo arrivati ad oggi dopo una serie di passaggi che non debbono essere dimenticati:

  1. 1. la riorganizzazione in Direzioni Provinciali è stata imposta dall’Amministrazione contro l’opinione di tutte le OO.SS. rappresentative dei lavoratori dell’Agenzia,
  2. la riorganizzazione in Toscana si è conclusa prima che nelle altre regioni solo grazie alla lungimiranza del passato Direttore Regionale (Dr. Greggio) che ha convenuto con l’opinione delle OO.SS. sulla necessità di tutelare il posto di lavoro e la professionalità dei dipendenti dell’agenzia,
  3. la tenuta dell’accordo con la Direzione Regionale si è basata essenzialmente sulla garanzia della volontarietà del trasferimento dei lavoratori dalle sedi decentrate alla sede provinciale, peraltro prevista anche dall’accordo nazionale,
  4. tale garanzia è stata sostanzialmente mantenuta in tutta la regione, con alcune forzature che, comunque, sono state possibili solo grazie alla disponibilità del personale alle richieste dell’agenzia,
  5. l’accordo con il Direttore Regionale prevedeva la presenza di team o personale delocalizzato dell’ufficio controllo provinciale (cosiddette enclave controllo).

Corre l’obbligo rilevare che in alcune regioni d’Italia (per esempio la Lombardia) sono state attivate tutte le Direzioni provinciali senza alcun team delocalizzato, mentre in altre regioni (per esempio il Lazio) sono presenti anche aree legali delocalizzate, assolutamente vietate nella nostra regione nonostante le insistenti richieste sindacali. Tutto ciò a dimostrazione che la riorganizzazione in Direzioni Provinciali è chiamata dagli stessi addetti ai lavori (in primo luogo il capo delle Relazioni sindacali dell’Agenzia) una riorganizzazione “a tendere”, da non attuare rigidamente in tempi prefissati e “costi quel che costi”. Questa riorganizzazione non voluta dal sindacato e avvenuta senza il coinvolgimento attivo dei dipendenti né, tantomeno, con il loro assenso, sta creando non pochi problemi (e non lo dice solo la CGIL).
In occasione dell’attivazione delle procedure sul conferimento delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità, anche grazie al mutamento del sistema di relazioni sindacali voluto da CISL, UIL e SALFI, e confermato dall’accordo del 4 febbraio 2011 non firmato dalla CGIL, non è stato possibile concordare a livello decentrato la graduazione delle stesse posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità. Tanto è vero che la Direzione Regionale ha dato alle OO.SS. presenti il 23 febbraio 2011 una informativa generica, riservandosi di fornire il giorno dopo dati precisi sull’articolazione e sulla assegnazione dei diversi incarichi fra gli uffici della Toscana. Siamo ancora in attesa dei dati che il Direttore regionale si era impegnato formalmente a dare.
Ma quello che ci preme osservare è che la Direzione Regionale ci ha fornito un quadro regionale dove tutte le cosiddette enclave del controllo venivano confermate, con un’unica eccezione, quella dell’ufficio di Empoli della Direzione Provinciale di Firenze.
Riteniamo un errore quanto paventato dal Direttore Regionale e poi confermato dal Direttore Provinciale di Firenze.
Abbiamo più volte espresso la nostra opinione: non condividiamo la riorganizzazione e, nell’interesse dei lavoratori coinvolti, riteniamo importante proseguire sulla strada della gradualità impostata dal Dr. Greggio. Riteniamo che forzature non siano utili all’Agenzia e recenti orientamenti normativi ci confortano sulla bontà della nostra posizione.
E’ possibile completare la riorganizzazione “rispettando” la professionalità dei dipendenti, facendo sì che anche gli Uffici Territoriali assumano una veste orientata a fornire non solo servizi ma anche a svolgere attività di controllo sempre più importanti. Riteniamo che solo in questo modo, investendo sugli Uffici Territoriali, sostanzialmente ripensando la riorganizzazione, sarà possibile evitare che nel prossimo futuro queste strutture possano continuare a svolgere in modo efficiente ed efficace entrambe le missioni dell’Agenzia (quella di fornitrice di servizi alla comunità e quella di lotta all’evasione), mettendoli al riparo, se non nel lungo periodo nel breve periodo, da possibili “dismissioni”. Anche con queste scelte si misura la effettiva volontà dell’Agenzia di investire in ugual misura nelle diverse articolazioni delle Direzioni Provinciali e in quella che una volta era considerata la sua maggiore risorsa: “i suoi dipendenti”.
Ci corre l’obbligo di ricordare che il quadro d’insieme contrattuale (blocco sostanziale del rinnovo dei contratti per 4 anni) e il nuovo modello di relazioni sindacali che si avvicina a tappe forzate, frutto degli accordi separati degli ultimi tempi, voluto dal governo ed accettato supinamente da CISL UIL e SALFI, dove i lavoratori contano sempre meno, non aiuta certo a modificare la situazione a favore degli interessi dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate. Comunque tutta questa situazione non ci impedisce di cercare con l’Agenzia a tutti i livelli, compreso quello regionale e di singola Direzione Provinciale, soluzioni operative che garantiscano sia le esigenze dell’amministrazione sia quelle di tutela della professionalità dei dipendenti.
A tal proposito la recente esperienza della regione Piemonte è un valido esempio; invitiamo tutti i Dirigenti della Toscana, a partire dal Direttore Regionale e dal Direttore Provinciale di Firenze, a prendere in seria considerazione l’opportunità di estendere tali scelte anche nella nostra regione discutendone col sindacato.
A tal proposito alleghiamo la “Nota a supporto della concertazione avviata nell’incontro del 16/2/2011 in materia di attribuzione risorse e lavorazioni agli Uffici Territoriali” consegnata dalla Direzione Regionale del Piemonte alle OO.SS. di quella regione.

Restiamo in attesa di risposta e chiediamo l’apertura di un serio e costruttivo confronto sulle tematiche affrontate.

                                                                                                          FP CGIL Toscana
                                                                                                Il Segretario del Comparto A.F.
                                                                                                             S. Bartuccio

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