Si è svolta, tra martedì e mercoledì, la doppia sessione di incontri sindacali riservata a dirigenti, medici e professionisti. All’ordine del giorno i contratti integrativi del 2023, trasmessi dall’Amministrazione per eventuale sottoscrizione, e le prime bozze relative agli integrativi del 2024.
DIRIGENTI
Il CCNI 2023 è stato sottoscritto, anche dalla nostra sigla, il 6 febbraio. Come FP CGIL abbiamo però evidenziato un dato: il testo viene adottato in vigenza di un contratto collettivo che in realtà innova profondamente il quadro di riferimento. Abbiamo pertanto constatato l’esigenza di allinearsi celermente.
Non mancano, del resto, elementi di perplessità nell’impianto. Uno su tutti: non è stato sanato il vulnus che esiste tra le segreterie del Presidente, quella del CdA e quella del CIV. Non è una questione di ruoli o attribuzioni, ma di organi: le attività non possono essere ancorate a coefficienti diversi; sussiste una difformità di fondo non giustificata, né tantomeno comprensibile in un ente dalla governance duale.
L’Amministrazione ha manifestato la propria disponibilità a discutere questo elemento per il 2024, dichiarandosi indisponibile ad alterare il quadro per il 2023, un anno ormai concluso che imporrebbe una revisione delle regole ex post.
Proprio con riferimento al 2024 se l’auspicio dell’Amministrazione è quello di agire tempestivamente, è un auspicio che sentiamo di condividere, purché si lavori nel merito alle questioni che abbiamo sollevato al tavolo: percorsi di carriera chiari e intellegibili, parità di genere, determinazione delle aree complesse (tanto più in vista di una possibile riorganizzazione), interim. La prossima convocazione è prevista per il 21 febbraio.
MEDICI
Anche per i medici, considerata la tempistica, abbiamo deciso di sottoscrivere l’ennesima copia dei contratti passati. Nulla innova nel 2023 ad eccezione del fondo che aumenta, sì, ma solo grazie al rinnovo del CCNL 2019-2021.
Va chiarito che per noi il 2023 indica lo spartiacque fra il vecchio e il nuovo: in questo senso la prima bozza del CCNI 2024 trasmessa non è in alcun modo ricevibile. Vanno riscritti interi articoli, oramai non più attuali rispetto all’organizzazione dell’Area Medica. Va semplificato tutto il sistema premiante, eliminando una serie di riferimenti obsoleti, compresi gli incarichi ad interim (su questo tema c’è condivisione con l’Amministrazione).
Andranno, inoltre, trovate obbligatoriamente altre forme di incentivazione per il personale medico dell’Istituto, penalizzato fortemente in questi anni. Si crei un fondo per finanziare l’attività intramoenia e si attivino forme premianti legate allo smaltimento dell’arretrato in ambito di invalidità civile. Si permetta, a tutti i colleghi, lo svolgimento dell’attività libero professionale uniforme su tutto il territorio nazionale, rimuovendo la facoltà di limitazione arbitraria da parte dei dirigenti. Lacci e lacciuoli non fanno altro che incentivare l’esodo verso altre amministrazioni.
Si riducano, ancora, gli abnormi carichi di lavoro: i medici sono esausti e la qualità degli accertamenti ne risente.
A margine della riunione, l’Amministrazione ha anticipato un rafforzamento del personale:
scorrimento di medici di II livello: 8 posti;
scorrimento di medici di I livello: 86 posti;
ampliamento della platea dei medici convenzionati da inserire con l’ACN : 800 posti a 35 ore.
Riguardo il trattenimento in servizio fino a 70 anni (sez.1, art.1, comma 165, Legge 30 Dicembre 2023 n. 213) l’Amministrazione sembra orientata a esprimersi favorevolmente: è allo studio, in tal senso, un regolamento ad hoc. La prossima convocazione è prevista per il 20 Febbraio.
PROFESSIONISTI
Ancora nessuna firma invece per il CCNI 2023 dei professionisti, in attesa di un nuovo incontro ancora da calendarizzare.
Si è registrata al tavolo una convergenza di intenti tra amministrazione e rappresentanze sindacali in merito ai punti su cui intervenire in sede di contrattazione integrativa per il 2024:
innanzitutto la revisione del sistema delle maggiorazioni sulla retribuzione di risultato, volta a definire contrattualmente un sistema di parametri oggettivi che consenta di individuare anno per anno, indistintamente per tutte le famiglie professionali, quelle situazioni di particolare disagio lavorativo che meritino di essere compensate con tale maggiorazione; ciò in attesa della promessa revisione del sistema di valutazione della performance dei professionisti e della introduzione di indici attendibili per la ponderazione dei carichi di lavoro;
in secondo luogo, la razionalizzazione della disciplina della indennità di mobilità, che persegua il contemperamento delle legittime aspettative di tutti i colleghi, tanto al ristoro per i disagi dovuti ad eventuali trasferimenti di sede quanto alla conservazione della retribuzione accessoria in godimento.
Su tali basi abbiamo anche dato la nostra disponibilità alla sottoscrizione immediata del CCNI 2023 (riferito ad un periodo ormai completamente esaurito) in termini conformi al CCNI 2022. Ma, considerato il rilevante incremento del Fondo dovuto alla stipula del contratto nazionale, abbiamo chiesto che l’Amministrazione consideri di destinare parte di tali risorse a un congruo aumento della indennità di funzione per tutte le famiglie professionali. L’Amministrazione su questo punto si è riservata di effettuare le sue valutazioni, rinviando la sottoscrizione a data da destinarsi.
Nessuna notizia ancora per le selezioni per i livelli differenziati di professionalità. Abbiamo rinnovato con forza la richiesta di apertura immediata del confronto in merito ai criteri della ormai improcrastinabile selezione.
FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Giuseppe Cipriani
Fabrizio Ottavi
Francesco Reali