Agenzia delle Entrate – C.A.M.: Ribadiamo il nostro NO al controllo a distanza delle attività dei lavoratori.

18 Luglio 2011

C.A.M.: Ribadiamo il nostro NO al controllo a distanza delle attività dei lavoratori.

AGENZIA DELLE ENTRATE: C.A.M.

Ribadiamo il nostro NO al controllo a distanza delle attività dei lavoratori.

 
 

In questo ultimo periodo nello svolgimento del lavoro presso i CAM, sta finalmente emergendo, con tutta la sua complessità e gravità,l’utilizzo assolutamente improprio dei software che consentono la costante verifica dei flussi delle telefonate e che, di fatto, permettono un controllo a distanza dei lavoratori,non solo potenziale(già impedito dall’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori) ma reale.
Un problema posto dalla nostra organizzazione fin dal 2006, quando in occasione dell’introduzione della procedura “Profilo utente” il direttore centrale del personale garantì che l’Agenzia delle Entrate aveva assunto la decisione “di escludere, così come espressamente indicato dalla CGIL, l’adozione di sistemi elettronici di controllo individuale che sono vietati da norme contrattuali e di Legge”(vedi comunicato CGIL – Agenzia Entrate del 1 dic. 2006). Purtroppo, nonostante le promesse e per le scarse pressioni delle altre OO.SS., non venne dato alcun seguito all’incontro specifico che era stato programmato.
Il 27 luglio del 2007, in considerazione di altri episodi di utilizzo eccessivamente invasivo verificatisi a seguito della cosiddetta Customer satisfaction, fu sollecitato un incontro urgente con la richiesta espressa di prendere in esame “Il sistema di rilevazione della prestazione che potrebbe prefigurare una palese violazione dell’art. 4 dello statuto dei lavoratori, che vieta l’uso, da parte del datore di lavoro, di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori“.
Ma nemmeno questa sollecitazione ebbe esiti.
Fin dalla loro attivazione, ai CAM è installato un software gestionale denominato CC PULSE, che ha come terminale un monitor da cui è possibile rilevare in tempo reale i flussi delle telefonate, la loro tipologia, la durata, ed i tempi di collegamento degli operatori, oltre ad una serie vastissima di informazioni memorizzate.
Appare evidente che software di questo tipo siano ormai indispensabili nella gestione di lavorazioni complesse che passano esclusivamente tramite apparecchiature informatiche. Ma appare altrettanto chiaro, dalla lettura dell’art. 4 dello Statuto, che la loro installazione ancor prima del loro utilizzo, debba essere concordata, in quanto tali apparecchiature consentono l’effettivo controllo a distanza dei lavoratori.
Dalle sentenze di giurisprudenza, molteplici e concordi, è ormai assodato che per controllo a distanza deve intendersi “sia quello effettuato nell’ambiente di lavoro ma lontano dal lavoratore, sia quello conseguibile in tempi “non sincronici “( cioè differiti) da quelli dell’adempimento della prestazione. La definizione pertanto, fa riferimento ad una nozione spaziale e ad una nozione temporale alternativa o concorrente.
All’ultima tipologia di controllo, risulta riconducibile oggettivamente l’installazione di apparecchiature che, tramite la registrazione e la memorizzazione di dati suscettibili di analisi o assemblaggio in tempi successivi, consentano al datore di lavoro un controllo «a posteriori» in ordine all’attività ed al comportamento dei lavoratori
“(vedi sentenza del a favore delle RSU della IBM in data 5/12/84).
Lo scorso anno, al CAM di Cagliari, a seguito di un episodio sconsiderato nell’uso del software (un richiamo a un operatore sulla base di quanto rilevato al CCPULSE)è diventato impossibile da parte dell’Agenzia delle Entrate sostenere il rispetto dell’art. 4 della L. 300/1970. Ora dopo un ricorso al Pretore del lavoro, che peraltro non ha risolto in alcun modo la situazione, c’è stato il tentativo di giungere ad un accordo che però sembra non tener conto della realtà.
È fondamentale per tutelare la riservatezza dei lavoratori, predisporre una chiara e precisa intesa che definisca regole precise ed ambito di utilizzo di tutte le apparecchiature informatiche ed è da ritenersi ormai irrinunciabile un accordo con le organizzazioni sindacali.
La proposta della CGIL, già esposta in diverse occasioni ai vertici dell’Agenzia,è di disgiungere i dati dalle persone, cosa informaticamente realizzabile con una certa semplicità, in modo da rendere impossibile associare dati sensibili con dati statistici. Si otterrebbe così contemporaneamente la possibilità per l’Agenzia di gestire flussi di telefonate e statistiche essenziali per una migliore programmazione del servizio (anche questo richiesto a più riprese dalla CGIL) e la certezza assoluta da parte dei lavoratori che è escluso e reso impossibile qualsiasi controllo a distanza sul loro operato.
Dato che adesso, dopo anni, pare che anche altre OO.SS. convengano sull’assoluta priorità di questo tema e che, in ordine sparso, stiano finalmente chiedendo all’Agenzia un incontro specifico che elimini definitivamente questo problema, la CGIL conferma la volontà di affrontare la questione nel modo più deciso e risolutivo.
Non ritiene positivo per i lavoratori giungere a un accordo pasticciato e parziale, tanto meno se limitato a un ufficio (solo al CAM di Cagliari?), in cui l’Agenzia proclami di astenersi dall’utilizzo di una parte dei software istallati ai CAM e quasi certamente simili ad altri programmi applicativi in uso negli Uffici,senza che siano previste misure precise per impedire abusi ed eccessi nei confronti dei lavoratori.
Chiede quindi all’Agenzia di attivare un tavolo specifico, se necessario di concerto con il Ministero del lavoro, in modo da rendere omogeneo il trattamento di tutti i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate nel rispetto di quanto previsto dalle norme che vietano il controllo a distanza e da quanto disciplinato, di conseguenza, dal Garante.

Roma 26 febbraio 2011 

                CGIL FP NAZIONALE                                                              CGIL FP 
            Comparto Agenzie Fiscali                                          per il Coord. Agenzia delle Entrate
                Luciano Boldorini                                                        Carmine Ruocco

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