MINISTERO ISTRUZIONE UNIVERSITA’ E RICERCA
CHE BRUTTO ACCORDO!
Come certamente saprete il 4 febbraio il Governo e parte delle Organizzazioni Sindacali sedute al tavolo (6 su 13) hanno sottoscritto l’accordo che titola “INTESA PER LA REGOLAZIONE DEL REGIME TRANSITORIO CONSEGUENTE AL BLOCCO DEL RINNOVO DEI CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO NEL PUBBLICO IMPIEGO”.
CISL e UIL anche in questa occasione come già avvenuto nel passato (vi ricordate il PATTO PER L’ITALIA del 2002 ??) di fatto firmano un accordo di natura politica e di sostegno al Governo e, anche questa cosa già vista, tentano di isolare la CGIL, che nel pubblico, come nel privato è il Sindacato maggiormente rappresentativo.
La CGIL non ha sottoscritto l’intesa perché fortemente lesiva dei diritti dei lavoratori ma soprattutto perché porta i firmatari dell’accordo a condividere col Governo (basta leggere il titolo dell’intesa) il blocco dei rinnovi contrattuali, il blocco dei salari e l’applicazione della Legge 150.
Se ciò è “normale” per un Governo che si barcamena da mesi in un non “fare”, sorprende come a tale “gioco” si possano prestare Organizzazioni Sindacali che dichiarano di tutelare diritti e voler sottoscrivere contratti a favore dei lavoratori.
Nell’accordo si condividono le scelte contenute nella legge Brunetta sia per quanto riguarda il sistema di valutazione che per le fasce di merito (25%, 50%, 25%).
Quindi, mentre prima era il solo Governo a definire per legge “fannullone” il 25% dei lavoratori, ora tale concetto è condiviso anche da parte di chi ha sottoscritto l’accordo.
Infatti, si ribadisce che quanto previsto dal D. L.vo 150/2009 all’articolo 19 (quello della valutazione e delle fasce di merito) sarà comunque applicato, anche se solo sulle risorse aggiuntive del FUA (punto 3 dell’accordo).
In sostanza, i firmatari nel prendere atto che il D. L.vo 150, così come è, penalizza il salario accessorio dei lavoratori pubblici (la FP CGIL lo ha sempre sostenuto, mentre altri dichiaravano il contrario), condividono i criteri per la “premialità” in esso previsti, anche se ne rinviano l’applicazione.
E in più, dichiarando che il salario complessivo, compreso quello accessorio, non potrà essere inferiore a quello percepito nel 2010 (punto 2 dell’accordo), di fatto accettano il blocco dei salari.
Grave anche il rinvio all’atto di indirizzo dell’ARAN per la stipula di un accordo quadro che regoli il sistema di relazioni sindacali (punto 5 dell’accordo) che, in pratica, si può leggere come rinuncia al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro ed alla contrattazione integrativa.
Silenzio tombale, poi, sullo sblocco delle assunzioni nelle Amministrazioni, falcidiate dai pensionamenti, sulla stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione destinati inesorabilmente al licenziamento, sulle elezioni delle RSU, necessarie per il rilancio del ruolo delle rappresentanze sindacali unitarie.
Eppure si tratta di argomenti e punti programmatici che CISL e UIL avevano condiviso con noi e inserito in un documento unitario che doveva essere unitariamente presentato al Governo in un incontro che unitariamente avevamo richiesto.
Poi la convocazione e la firma lampo di una intesa completamente diversa che sicuramente non giova ai lavoratori e alle lavoratrici della PA e che non servirà a migliorare i servizi perché qualsiasi riforma e/o innovazione non condivisa da coloro cui è diretta non porta a nulla.
La Cgil non ha firmato consapevole delle gravi conseguenze che l’applicazione dei punti contenuti nell’accordo comporterà per le lavoratrici e i lavoratori pubblici e la contrasterà con tutti gli strumenti a disposizione, continuando a rivendicare:
* il rinnovo dei contratti;
* le elezioni delle RSU;
* la stabilizzazione dei precari.
In allegato il testo dell’intesa da noi non sottoscritta e la bozza del documento unitario che CGIL CISL e UIL avevano predisposto unitariamente, che doveva essere presentato al Governo e che CISL e UIL hanno in pratica disconosciuto sottoscrivendo l’intesa (evidenziati in giallo i punti disattesi).
Nei prossimi giorni avvieremo, anche nel nostro Ministero, un confronto sui punti contenuti nell’accordo e sulle iniziative da mettere in campo.
Roma, 10 febbraio 2010
FP CGIL MIUR
Angelo Boccuni