36 GIORNI DI SILENZIO E…
L’EMENDAMENTO TRUFFA VA AVANTI
Sono trascorsi 36 giorni dallo sciopero del personale dell’Ispettorato e 42 giorni dall’ultimo incontro con il vertice politico del Ministero e il vertice dell’INL.
L’emendamento truffa è stato approvato, venerdì scorso, in Commissione Bilancio al Senato. Lo riportiamo in allegato per come risulta dal sito internet del Senato della Repubblica.
Ribadiamo, quindi, quello che il Governo vorrebbe far accadere, se non li proviamo a fermare: con una mano dicono di voler riconoscere gli arretrati della perequazione per il triennio 2020-22, con l’altra vi sottraggono oltre 10 milioni di euro dall’annualità 2022.
I 10 milioni di euro che vi toglieranno, care lavoratrici e cari lavoratori dell’INL, sono i soldi dell’una tantum riconosciuta dal precedente Governo, che non riguardano la perequazione – leggendo il testo della norma di cui all’art. 32-bis del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 – ma le attività svolte dall’INL nell’ambito del PNRR.
Inoltre, la beffa non finisce qui, perché vi stanno fregando anche sulla prossima perequazione, quella per cui erano stati stanziati altri 55 milioni di euro per i dipendenti dell’ex comparto Ministeri. Infatti, i soldi per pagarvi gli arretrati della perequazione, li stanno togliendo da quel fondo.
Ora, per noi tutto questo non è strumentalizzazione ideologica, ma fatti.
A noi non sta bene e lo diciamo e lo scriviamo e chiediamo il rispetto degli accordi presi al tavolo sindacale con tutte le sigle, che prevedevano il riconoscimento pieno degli arretrati della perequazione, dal 2020 al 2022. Non eravamo soli, a quel tavolo.
Allo stesso modo non ci sta bene che già dal 2023 lavoratrici e lavoratori dell’INL vedranno il proprio salario accessorio ridotto. Spieghiamo meglio: considerato che sono arrivati centinaia di nuovi funzionari (tra ispettori del lavoro, ispettori tecnici e funzionari amministrativi), sarebbe necessario che anche l’FRD e il Decreto Poletti aumentino in maniera corrispondente.
Tuttavia, questo non è possibile. L’FRD non può aumentare perché a livello normativo è previsto un tetto e lo stesso vale per il Decreto Poletti. Questo comporta che, pur aumentando il numero dei lavoratori che dovranno dividersi “la torta”, le “fettine di quella torta” si assottiglieranno e potranno finanche dimezzarsi. Quindi, vuol dire un FRD e un Decreto Poletti più bassi, pro-capite.
Anche questo, a noi non sta bene, perché non va nella direzione di rendere l’INL un Ente appetibile, a discapito delle essenziali funzioni svolte. Anche su questo il tavolo sindacale aveva chiesto degli impegni.
Nessuna novità neppure sulle dotazioni strumentali e quindi, come al solito, ci si deve arrangiare.
Finora, dunque, gli unici emendamenti che sono passati per INL sono quelli che prevedono il raddoppio delle poltrone dirigenziali. Nonostante l’enorme avanzo di bilancio, resti bloccato.
Nessuna novità abbiamo sul fronte interno dell’FRD 2022 e non vorremmo perdere anche i differenziali stipendiali, con decorrenza 1° gennaio 2023.
A fronte di tutto questo, anche a seguito dell’assemblea nazionale del personale da noi indetta, e che ha visto la partecipazione di centinaia di colleghe e colleghi, riteniamo fondamentale proseguire con la mobilitazione. Come?
Proseguendo certamente con le assemblee sui territori, laddove vi siano ancora ore disponibili. Non dando disponibilità a svolgere lavoro straordinario o adesioni a task-force.
E’ fondamentale inviare comunicati stampa territoriali, avvalendosi della RSU e delle OO.SS. territoriali, per evidenziare che la vertenza dell’INL non cessa e che i problemi restano.
E’ fondamentale inviare alla Prefettura, territorialmente competente, una richiesta di incontro urgente con il Prefetto, per rappresentare che – nonostante le ampie rassicurazioni della Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali – nessuna delle tre questioni alla base della mobilitazione è stata ancora risolta e che si chiede un impegno serio per garantire la piena funzionalità di questo Ente. Su questo, vi manderemo una nota che potrete utilizzare.
Facciamo uscire fuori dalle mura dell’INL i tanti problemi che ancora persistono.
Alle altre sigle, che hanno deciso di restare al balcone ad attendere gli eventi, ribadiamo la nostra piena disponibilità a proseguire nel percorso unitario nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori, che è ciò che a noi sta a cuore. Le polemiche sterili le lasciamo volentieri da parte.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL Matteo Ariano |